«Fondere Busto e Gallarate come Buda e Pest». La proposta di Marco Reguzzoni

busto gallarate fusione Reguzzoni

BUSTO ARSIZIO/GALLARATE – “La proposta può apparire una provocazione, ma l’associazione I Repubblicani vuole aprire un dibattito serio”. Quanto serio? Perché l’idea del leader della nuova, anzi, vecchia associazione politica che si rifà ai Tea Party americani è di fondere Busto Arsizio e Gallarate in un’unica città. “Come fecero con successo Buda e Pest, dando vita a Budapest”.  Marco Reguzzoni lo dichiara in un video apparso questa sera, 17 novembre, in rete, sottolineando la possibilità che da una simile iniziativa possa nascere una nuova provincia. Un sogno che Busto Arsizio ha inseguito senza successo per qualche decennio, ma con reiterata insistenza, anche con motivazioni sostenibili: diventare capoluogo di provincia, spezzare in due il Varesotto, abbandonare Varese (imposta dalla Buonanima fin dal 1927) per allargarsi sull’Alto Milanese. Al di la’ delle chiacchiere, non si è mai arrivati a uno sbocco.

I sogni a volte ritornano. E si ampliano. Con quali prospettive? Reguzzoni, che ha frequentato sia la politica ai massimi livelli sia le istituzioni, non pare voler scherzare. Si lancia su una strada irta di ostacoli, alcuni insormontabili, ma pur sempre una strada suggestiva per chi guarda oltre i campanili. E, sotto sotto, un po’ è consapevole di provocare. Per contro, è fuori discussione che il “fare sistema” sia uno dei capisaldi delle classi dirigenti di questi ultimi anni, ma un conto è lavorare assieme, un altro è mettere in comune identità, storia, confini, amministrazione. Senza che a monte vi sia uno scatto culturale.

Così, a freddo, si rischia di introdurre un falso problema rispetto ai veri, pesanti, diffusi problemi. Poi, per carità, Busto e Gallarate sono avviate a compartecipare il nuovo ospedale unico, progettato però dalla Regione, condiviso e, per alcuni aspetti, subito dalle due comunità. Al momento, tutto il resto finisce per apparire pleonastico, retorico, inutile. Siamo sicuri che verranno tirate in ballo le potenzialità economiche di una città formata dalla due più importanti della provincia sul versante produttivo e manifatturiero. Non c’è dubbio: Bus-Ga diventerebbe imbattibile su questo fronte.

Siccome c’è libertà di dire tutto e di più, suggeriamo a Reguzzoni di includere nella sua proposta anche la dirimpettaia Legnano, alla luce del fatto che non esiste più soluzione di continuità urbanistica e presenta gli stessi problemi, da affrontare e risolvere, delle altre due. Nascerebbe Bu-Ga-Le: seconda città della Lombardia per numero di abitanti e non solo. Qui non si scherza: non siamo ai tempi del Garibaldi del “o si fa l’Italia o si muore”. Sono soltanto i tempi di un Marco Reguzzoni che vuole disegnare con un’ iperbole il futuro di un ben circoscritto territorio. Di sicuro senza che nessuno muoia, quanto meno a causa di una lusinga per una improbabile se non impossibile grandeur.

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