Busto, il Riesame dice no a Gorrasi: l’ex coordinatore di Fi resta ai domiciliari

BUSTO ARSIZIOCarmine Gorrasi, ex consigliere comunale di Busto Arsizio e ex coordinatore provinciale di Forza Italia, coinvolto nell’inchiesta Mensa dei poveri, che ha portato lo scorso 7 maggio anche all’arresto del plenipotenziario di Fi in provincia di Varese Nino Caianiello, resta agli arresti domiciliari. Il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di revoca della misura di custodia cautelare emessa dal gip milanese Raffaella Mascarino.  Gorrasi è indagato per un presunto finanziamento illecito da 10mila euro che l’imprenditore Daniele D’Alfonso della Ecol-Service avrebbe fatto arrivare al consigliere lombardo di FI Angelo Palumbo, attraverso un falsa fattura emessa dalla società sportiva ‘Asd Busto Arsizio 81’, di cui Gorrasi era il dg.

Ai domiciliari anche Stefano Besani

Resta ai domiciliari anche Stefano Besani, avvocato gallaratese, storico legale di fiducia di Caianiello, accusato di essere parte del sistema del Mullah e di aver messo a punto anche alcuni degli accordi corruttivi contestati. Anche per Besani il Riesame ha rigettato l’istanza di revoca della misura di custodia cautelare. Pochi giorni fa era stato rigettato anche il ricorso dell’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone, considerato il braccio “armato” di Caianiello in giunta a Gallarate per l’approvazione della variante al Pgt secondo i desiderata del Mullah, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti.

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