Busto, il PD: «Il centrosinistra siamo noi. E non lo rinneghiamo con figure neutre»

Paolo Pedotti (Pd), a sinistra, e Andrea Barcucci (Verdi)

BUSTO ARSIZIO – Il centrosinistra? «Siamo noi. La coalizione che sostiene Amanda Ferrario può dirsi di centrosinistra o lo rinnega?». Parola del segretario del PD Paolo Pedotti, che ribatte alle accuse dei Verdi di aver fatto saltare l’unità nel campo che si oppone al centrodestra. Ma sono i Dem a rivendicare di essere pronti ad essere il fulcro di un «centrosinistra “allargato”» (resta da capire con chi): «Continueremo a presidiare questo campo – assicura il segretario Dem – aperti sì al confronto ma respingendo con forza chi, nel nome di una “santa” crociata contro il centrodestra, ci chiede di rinunciare alla Politica per fare spazio a figure neutre, rappresentanti di una politica incolore». Perché quella radunata attorno ad Amanda Ferrario è solo una «coalizione grillina “allargata” al centrosinistra».

Botta e risposta

Il candidato del PD Maurizio Maggioni aveva predicato la non belligeranza, pronunciando parole chiare («Non facciamoci del male»), ma subito dopo il “nulla di fatto” dell’incontro online per ricomporre il fronte del centrosinistra dai Verdi era partito un attacco al PD. Che non porge l’altra guancia. Anzi, con le parole del suo segretario Paolo Pedotti replica a tono: «Se vuole provare a vincere a Busto il centrosinistra deve credere nelle sue idee».​ E nel mirino dei Dem c’è di nuovo la «scelta unilaterale» dei Verdi di sostenere il candidato del Movimento Cinque Stelle. Insomma, l’impressione è che tra i due principali schieramenti di opposizione al centrodestra la competizione non sarà senza polemiche.

La replica del PD ai Verdi

La storia ci insegna che Partito Democratico e Verdi a Busto Arsizio hanno condotto insieme tutte le ultime elezioni amministrative degli ultimi anni. Nel 2011 e nel 2016, i Verdi hanno sostenuto gli stessi candidati sindaci votati dalla direzione cittadina PD (Carlo Stelluti con il centrosinistra, Gianluca Castiglioni con il centro). In questi anni il Partito Democratico si è rinnovato, ha eletto nuovi segretari e nuovi consiglieri, ma ha mantenuto la volontà di dialogo e di confronto verso l’esterno.

A questa tornata abbiamo dato piena credibilità alle osservazioni dei Verdi, che chiedevano un cambio di passo, con loro e con tutti i nostri interlocutori abbiamo palesato la volontà di metterci in gioco in prima persona, avendo sì la prima e l’ultima parola – perché è questo che fa un partito plurale come il nostro: ascolta e decide, insieme, negli organismi collegiali, non delegando a pochi le decisioni importanti. La scelta dei Verdi di sostenere il candidato proposto dal Movimento 5 Stelle è invece stata unilaterale, presa dallo stesso coordinatore che i Verdi hanno sul suolo cittadino da almeno una decade.

Chiediamoci questo, allora, come possiamo pensare di metterci in discussione se il nostro interlocutore è lo stesso che ha partecipato alle ultime votazioni con il centrosinistra e ora invece dice di non crederci più accusando noi di immobilismo?

La domanda è retorica ma la risposta non lo è. Se le forze del centrosinistra non credono più nelle proprie idee perché dovrebbero crederci gli elettori? Per fortuna dei Verdi, noi continueremo a presidiare questo campo, aperti sì al confronto ma respingendo con forza chi nel nome di una “santa” crociata contro il centrodestra ci chiede di rinunciare alla Politica per fare spazio a figure neutre, rappresentanti di una politica incolore. La nostra posizione rimane di apertura verso un centrosinistra “allargato” che è diverso rispetto a una coalizione grillina “allargata” al centrosinistra.

A questo punto però verrebbe da chiedersi se davvero la coalizione che sostiene Amanda Ferrario possa dirsi di centrosinistra: Sinistra Italiana si è sfilata, i Verdi ripudiano l’uso del termine e i 5 Stelle sono da sempre non collocati nel panorama politico a livello europeo. Insomma, del centrosinistra ulivista rimane poco o nulla.

Ma il centrosinistra a Busto ha ancora l’onere di costruire un’amministrazione per la città che non lasci indietro nessuno. Il PD c’è e ci crede, ha espresso una candidatura politica e aperta all’impegno civico, quella di Maurizio Maggioni, che negli ultimi anni ha lavorato nel mondo del terzo settore e dell’associazionismo. Se vuole provare a vincere il centrosinistra deve credere nelle proprie idee, per questo rimaniamo aperti alle alleanze per l’unità di un centrosinistra, aperto, che non rinneghi se stesso.

A Busto il centrosinistra rimane diviso. Maggioni: «Ma non facciamoci del male»

 

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