Busto, il tavolo del centrodestra si divide sul candidato. La Lega: «No ad Antonelli»

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Emanuele Antonelli, sindaco di Busto e presidente della Provincia di Varese

BUSTO ARSIZIO – Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia per la prima volta in conclave in vista delle elezioni amministrative del 2021: a Busto s’insedia il tavolo del centrodestra. Ma sulla ricandidatura di Emanuele Antonelli per un secondo mandato arrivano un no (dalla Lega), un sì (da FdI) e un “non rispondo” (da FI). La partita è iniziata ma è ancora presto per affermare che la soluzione al dilemma dovrà trasferirsi su altri tavoli, fuori Busto: «Difficile sì, ma non impossibile» rivela il segretario cittadino del Carroccio Francesco Speroni.

Le “formazioni”

Appuntamento in corso Italia, nella sede della Lega, all’ora del tè, alle cinque del pomeriggio, con tre rappresentanti per ciascuna delle tre “gambe” principali della coalizione. Per i padroni di casa, con il segretario Speroni, c’erano Paola Reguzzoni e Giuseppe Gorini. Per Forza Italia, a fianco del commissario Gigi Farioli, la delegazione composta da Franco Binaghi e dal giovane Federico Radice. Per Fratelli d’Italia, con il coordinatore Massimiliano Nardi, anche Marco Tomasini e Francesco Lattuada.

La contesa

Tutti d’accordo, con sfumature diverse, sull’unità del centrodestra, il vero nodo rimane il nome del candidato che rappresenterà la coalizione. Ed è su questo che si è registrata l’unica vera tensione della riunione, con il partito di Giorgia Meloni che spinge per la riconferma di Antonelli e la Lega che, pur non svelando il proprio nome, ribadisce la volontà di riprendersi la guida di Palazzo Gilardoni, mentre Forza Italia rimane in condizione di “sospensione del giudizio”, in attesa che il problema politico messo sul tavolo provinciale (un candidato sindaco azzurro nelle tre grandi città del Varesotto) possa trovare risposta.

La Lega: «No ad Antonelli»

«Agli antipodi? No, perché intanto ci siamo visti, e siamo d’accordo sul fatto che vogliamo mantenere la coalizione e magari ampliarla» afferma il leghista Francesco Speroni. «Sul nome del sindaco ovviamente Fratelli d’Italia propone Antonelli e noi non vorremmo che fosse Antonelli, che non è poco. Sentiamo cosa diranno anche gli altri». La questione resta in sospeso, anche se la Lega preferirebbe che la questione «si risolvesse a Busto» e non su altri tavoli, regionale o provinciale. Anche se sembra difficile. «Difficile sì, impossibile no – sentenzia Speroni – tempo ce n’è».

Il perimetro della coalizione

Di «clima sereno» parla Massimiliano Nardi: «Noi siamo per Antonelli, ma la discussione sul candidato non è ancora sul tavolo – ammette il coordinatore di Fratelli d’Italia – siamo ai preliminari, la direzione è quella di allargare l’area del centrodestra a civici e altre liste e di iniziare a ragionare su un programma condiviso, tenendo conto di alcune posizioni diverse, come quella su Accam». Il commissario azzurro Gigi Farioli pone l’accento sul «lavoro per allargare il più possibile la coalizione, partendo da principi valoriali e da programmi condivisi, per aprire il centrodestra alle esigenze della città».

La “quarta gamba”

Di certo alla prossima riunione ci sarà spazio anche per una “quarta gamba” in rappresentanza delle altre forze, più o meno civiche, che già fanno parte della maggioranza di governo. La Lega insiste nel chiudere le porte a «personaggi che oggi sono di qui e domani stanno di là» per privilegiare chi «bene o male ha una storia di centrodestra». In soldoni, sì a Idee in Comune, Noi con l’Italia, Busto Grande e Risvegliamo Busto e no a Busto al Centro e Italia Viva. Anche sull’ipotesi di una “lista del sindaco” sembra esserci resistenza da parte leghista, anche se per Speroni, che insiste sul “no” ad Antonelli, «magari il candidato non vorrà la sua lista». Insomma, un quadro che ricorda da vicino il 2016, quando volarono le sedie, con la coalizione spaccata sull’identità del candidato. Anche se, scherza uno dei partecipanti, «per litigare aspettiamo di essere tutti presenti». Cinque anni fa l’impasse fu risolta dalle primarie di coalizione, stavolta la via d’uscita probabilmente arriverà da Varese o da Milano.

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