Varese, centrodestra rinnova l’unità. Ma imbarazzano i comportamenti di Antonelli

VARESE – Il “patto della pizza bis“, nel centrodestra provinciale, i cui vertici si sono dati  appuntamento per un pranzo politico “Da Gennaro”. Non un summit. Piuttosto  un’occasione per riconfermare la corsa unitaria della coalizione alle prossime elezioni.

Avanti insieme

Matteo Bianchi della Lega, Raffaele Cattaneo di Noi con l’Italia, Andrea Pellicini di Fratelli d’Italia e Giuseppe Taldone di Forza Italia i vertici politici presenti, che hanno fatto quadrato. Consapevoli che dentro la coalizione, ma anche ai singoli partiti, non sono tutte rose e fiori. E le spine non mancano. Forse non a Varese, dove il ritorno in consiglio comunale di Roberto Maroni ha scacciato via nuvoloni e cattivi pensieri. Piuttosto a Busto e Gallarate. Anzi, più a Busto che a Gallarate. Dove proprio ieri (guarda te il caso) il sindaco in carica ha annunciato la propria volontà a ricandidarsi per il centrodestra. Ma senza che nessun esponente (escluso un paio di Fratelli d’Italia locali) della coalizione fosse presente. Insomma un messaggio alla Antonelli: “Io ci sono. Gli altri? O con me o contro di me!“.

Ma così non va

Atteggiamento “troppo impositivo e di chiusura”, (come anche il faccia a faccia con Farioli), che pare inizi a creare qualche disturbo anche ai provinciali. I quali, ieri, non hanno affrontato la questione particolare, ma hanno tracciato il solco entro il quale i sindaci uscenti di Busto e Gallarate dovranno lavorare per costruire e consolidare la coalizione. Ovvero i vertici provinciali hanno rimarcato il perimetro dell’alleanza, il punto di partenza dai primi cittadini ora in carica, chiedendo però che siano loro a mettersi a disposizione per costruire una maggioranza “allargata il più possibile” e senza alcuna imposizione sui nomi.

Parola d’ordine: lavorare

Piena libertà? Certo, ma sub iudice, dopo il percorso locale, alle valutazioni del provinciale e soprattutto del regionale che avranno il complito eventuale di “compensare” pesi e posizioni. Alla luce del fatto che Forza Italia ha chiesto una maggior considerazione al tavolo del provinciale, ribadita anche ieri al tavolo del ristorante. E alla luce del fatto che a Busto Arsizio la Lega ha ribadito ieri per l’ennesima volta che il Carroccio ha un nome e che questa volta il candidato a Palazzo Gilardoni dovrà essere leghista.

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