VARESE – “Esule figlio d’Italia, nel tuo nome la nostra battaglia”. Uno striscione lungo tutta piazza Monte Grappa e dietro, schierati, 150 militanti dei gruppi dell’estrema destra varesina. Tra loro, ma senza bandiere di partito, anche alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Per commemorare le vittime delle foibe.
E’ stata una manifestazione “statica”, secondo le regole imposte dalla pandemia. Così è stata annunciata e realizzata. Se si esclude l’arrivo dei Do.Ra, radunatosi in piazza Repubblica e che hanno poi raggiunto, “sfilando” in mezzo alla strada, il luogo della manifestazione. Dove, in attesa degli ordini impartiti da Alessandro Limido, c’erano anche Casa Pound, Movimento Nazionale e un gruppo di tifosi del Varese.
Una manifestazione silenziosa, che è iniziata nel momento in cui la città “corre” a casa per la cena e con lo srotolamento di uno striscione lunghissimo lungo il lato delle piazza che si affaccia verso corso Matteotti. Sull’aiuola, dove al centro svetta il grande abete, le bandiere della Dalmazia, dell’Istria e un grande tricolore. Con Alessandro Limido, megafono alla mano, che ha ricordato il perché della loro presenza, più forte delle restrizioni del Covid e per questo di ancor maggior valore rispetto agli anni precedenti, e ha letto uno scritto di Carlo Delcroix. Al termine della quale il plotone, che ha seguito la lettura in rigoroso silenzio, e solo dopo il “rompete le righe” del leader, ha ripiegato tricolori e striscione e lasciato deserta piazza Monte Grappa.
