Forza Italia al bivio: separarsi o scendere a patti con Lega e Fratelli d’Italia?

VARESE – Andare fino in fondo o capitalizzare quanto le forze alleate hanno messo sul tavolo per compensare la richiesta di “pari dignità” all’interno della coalizione di centrodestra? E’ questo il bivio al quale è ferma Forza Italia. E questa appena iniziata dovrebbe essere anche la settimana decisiva per sciogliere le riserve. Perché se da un lato il tempo non manca, dall’altro il prolungato cincischiare rischia di logorare il clima ed esasperare le tensioni.

Placida agitazione

Il quadro preciso e di riferimento l’ha tracciato il senatore e commissario provinciale di Forza Italia Giacomo Caliendo. Il quale non ha dato segni di cedimento e confermato che gli azzurri vogliono un candidato sindaco in una delle tre grandi città al voto. Desiderata che al momento ha incassato solo picche sul fronte della candidatura di bandiera e carte al momento tutte da scoprire come posti da vicesindaco o la presidenza della Provincia quando si andrà al voto (di secondo livello) a Villa Recalcati.

Offerte giudicate (ufficialmente) come non ricevibili. Poiché a Gallarate con Nicola Mucci il fronte azzurro non è intenzionato a mollare e a Busto Arsizio il partito dei berlusconiani è come sulle montagne russe. E a Varese tutti sottocoperta per Roberto Maroni. Ma tra gli azzurri inizia a fare capolino l’idea di non tirare troppo la corda. Ed è per questo che i prossimi giorni potrebbero essere determinanti.

La prima dead line provinciale è fissata per sabato prossimo con il tavolo di coalizione già programmato. Al quale Forza Italia dovrà arrivare con le idee ben chiare e i conti fatti. Certo nessuno si straccerà le vesti in caso di un’ulteriore fumata nera. Ma uscire dal prossimo summit senza aver messo a segno qualche passo in avanti potrebbe ulteriormente sfilacciare strategie, energie e pazienza. Non da parte di Lega e Fratelli d’Italia forti di sondaggi nazionali che parlano di forze sovraniste con percentuali triple rispetto ai berluscones.

Battaglia a fine corsa

E mentre si sta consumendo quella che a tutti gli effetti assomiglia una “guerra fredda” dentro il centrodestra del Varesotto, nella Forza Italia varesina cresce un ulteriore motivo di preoccupazione. Da giorni, infatti, girano voci di un ormai prossimo passo indietro di Domenico Battaglia, commissario della sezione berlusconiana del capoluogo. Voci che trovano conferme (lontano dai microfoni) anche tra i forzisti. Motivo? “Impegni di lavoro”, dicono. Che sarebbero aumentati portando via spazio e tempo a un incarico che in questo momento richiede il doppio delle energie preventivate solo qualche mese fa.

Insomma un passo indietro che, se le motivazioni vere fossero quelle professionali, non aprirebbe varchi polemici e frizioni. Ma creerebbe comunque scompensi in un equilibrio che, dopo lo tsunami giudiziario, è stato in qualche modo raggiunto. Perché il ruolo che ricopre Domenico Battaglia andrebbe comunque assegnato. E forse anche per questo in Forza Italia c’è chi sta chiedendo al commissario di tenere duro. Insomma scosse telluriche che al momento non preoccupano, ma che in una situazione davvero molto delicata si fanno sentire.