Varese, vaccino dai 12 anni: Ats interroga gli esperti. «Sicuro per gli adolescenti»

vaccino adolescenti

VARESE – Tre esperti rispondono ai dubbi relativi alla vaccinazione sui giovani tra i 12 e i 16 anni. Su invito di Ats Insubria i professori Grossi e Agosti e il dottor Selicorni si rivolgono ai genitori per illustrare l’importanza della campagna vaccinale anche sulla fascia di età degli adolescenti. «È giusto vaccinare i ragazzi dall’età di 12 anni in su», è l’invito che arriva dai medici, che garantiscono la sicurezza del farmaco sui più giovani.

Le risposte in un video

Per fare chiarezza sul tema, anche in vista della riapertura delle scuole in programma a settembre, Ats Insubria ha voluto pubblicare un video sul suo canale Youtube. Sono stati interpellati tre autorevoli esperti del territorio: il professor Paolo Grossi, direttore Malattie Infettive e Tropicali dell’Asst Sette Laghi; il professor Massimo Agosti, direttore Terapia Intensiva Neonatale e Pediatria dell’Asst Sette Laghi; il dottor Angelo Selicorni, direttore della Pediatria dell’Ospedale Sant’Anna – Asst Lariana. I tre sanitari hanno insistito sull’importanza della vaccinazione tra i giovani, una tra le categorie maggiormente esposte al rischio contagio, in ambito scolastico o tramite i rapporti sociali con i coetanei.

Strategia importante

«La vaccinazione dei ragazzi dai 12 anni in su rappresenta una strategia importante – spiega il professor Grossi – i giovani corrono il rischio di contrarre l’infezione e di trasmetterla all’interno del nucleo familiare dove ci possono essere persone fragili. Il vaccino rappresenta un elemento di sicurezza per i ragazzi, ma anche un elemento di prevenzione della trasmissione dell’infezione riducendo la circolazione del virus. La raccomandazione da parte mia è di vaccinare i ragazzi adolescenti sopra i 12 anni nell’interesse della collettività oltre che del beneficio individuale che i singoli ragazzi possono ricevere».

La sicurezza dei vaccini

Grossi ha parlato anche di sicurezza dei vaccini. «I dati che disponiamo danno una garanzia assoluta di sicurezza, tenendo conto che i ragazzi più giovani fanno un vaccino a Rna, cioè Pfizer o Moderna e non quelli a vettore virale». Un aspetto sottolineato anche dal professor Agosti. «Il vaccino a Rna non ha quei seppur rari effetti collaterali che hanno preoccupato nei mesi scorsi. È evidente che può avere qualche effetto collaterale nei giorni successivi, ma questo capita per tutti i vaccini». Agosti spiega poi che con il vaccino si evita che i ragazzi possano essere contagiati da una malattia che raramente dà problemi a quest’età, ma che può comunque far insorgere problematiche. «Abbiamo visto soprattutto nella seconda ondata pandemica lo scorso inverno qualche caso non così leggero, per fortuna risoltosi bene ma con ricoveri ospedalieri e osservazioni intensive per qualche giorno. È un virus che non va sottovalutato anche nelle sue varianti ed evoluzioni. Prevenirci tutti il prima possibile per tornare a una vita normale è quello che dobbiamo assolutamente fare».

Opportunità per i soggetti fragili

«La possibilità di vaccinare con Pfizer i ragazzi – aggiunge il dottor Selicorni – è una grande opportunità e lo è in particolare per tutti quei bambini fragili che sono più a rischio, qualora contagiati, di sviluppare una forma più sintomatica della patologia. È un vaccino che non ha controindicazioni per la gran parte di loro, quindi un’opportunità da cogliere al volo. Se non diamo campo al virus di passare tra le persone blocchiamo la sua diffusione».