Busto, in consiglio passa il piano Neutalia. Scintille, ma solo un voto contrario

BUSTO ARSIZIO – Nessuna sorpresa in consiglio comunale: arriva il via libera al piano industriale di Neutalia, che prolunga al 2047 l’orizzonte dell’impianto ex Accam. Solo un voto contrario, quello di Emanuele Fiore, mentre il Pd non partecipa al voto. Delusione tra i cittadini presenti tra il pubblico, richiamati in sala esagonale dopo l’appello del Comitato “No Inceneritore”. «Sono 35 – li conta il sindaco Emanuele Antonelli – ma a Busto ci sono 83mila abitanti, vuol dire che 82.965 non la pensano come voi. Portate rispetto per gli altri, è ora di finirla di dire che la città non vuole il termovalorizzatore».

«Tutto il resto è noia»

«Le alternative? Sono le discariche e i cinghiali. Tutto il resto è noia» fa notare il sindaco Antonelli, che nel rispondere ai dubbi dei consiglieri di minoranza non usa mezzi termini, come sua abitudine. «Forse è un bene che voi per 60 anni non avete governato a Busto». Il dibattito è acceso, come prevedibile, ma l’esito è scontato: la maggioranza di centrodestra si allarga al centro (Popolo Riforme e Libertà e Busto al Centro), mentre il centrosinistra non si esprime al voto e l’unico “No” arriva dal consigliere “No Inceneritore” Emanuele Fiore.

Le ragioni del sindaco

«Se qualcuno crede ancora alle favole, voti contro» aveva dichiarato nel suo intervento «politico» iniziale Emanuele Antonelli, rivendicando «coraggio calcolato», e definendo quella su Neutalia come «una delle decisioni importanti di questa amministrazione». Grazie alla quale «Busto resterà la protagonista principale di una società con un termovalorizzatore sul proprio territorio. Passiamo dal fallimento certo alla rinascita con l’economia circolare e l’anello del teleriscaldamento che si chiude, quasi gratis grazie al bando Pnrr vinto». Poi annuncia, a proposito dell’indagine epidemiologica, che «è arrivato il protocollo di studio Ats, e l’ho inviato al professor Crosignani, affinché possa dirci la sua».

I dubbi

Ed è proprio l’indagine epidemiologica uno dei temi al centro della discussione: Cinzia Berutti (PD) insiste sul fatto che il protocollo «non dà indicazioni temporali» su quando verrà completata l’indagine, ma trova anche un “bug”, visto che i dati sulle malformazioni congenite sarebbero disponibili solo da ATS Città Metropolitana e non da ATS Insubria. Maurizio Maggioni (PD) fa notare che «il piano sposta non solo in là nel tempo ma anche la prospettiva, visto che il Comune è responsabile innanzitutto dei rifiuti urbani, ma se si trattano tipologie diverse ci poniamo in una scala che trascende le nostre competenze». Per Santo Cascio (Progetto in comune) «è un progetto bellissimo ma è un gigante dai piedi d’argilla. Per la situazione di Agesp e la mancata indagine epidemiologica promessa, non ci sono garanzie sufficienti». Il più netto è Emanuele Fiore, che si presenta con una storica felpa “No Accam” e rivendica la presenza del “popolo del No” e dei borsanesi che da 50 anni «mossi non da ideologie ma da solidarietà e sensibilità» accettano la convivenza con l’inceneritore: «Questo senso civico va preservato, non sbeffeggiato e umiliato. E ha maturato il diritto di dire che questa attività andava chiusa e non ci sono né affari né economia circolare più importanti da non onorare questo diritto». Poi denuncia il fatto che si dovrebbe votare un piano di massicci investimenti «senza aver visto il bilancio 2022 di Agesp e Neutalia» e punzecchia la Lega «che si era tanto battuta per la scadenza del 2027 e che con il suo assessore regionale Terzi, otto anni fa, rivendicava il primo decommissioning del Paese» e il consigliere borsanese Tallarida «che non aveva partecipato al voto». Per Fiore scatta l’applauso dal pubblico quando annuncia il suo voto contrario.

Il centro converge

La maggioranza è blindata, e come già in commissione si “allarga” a Gigi Farioli (PRL), che ricorda che «la scelta strategica che impose un piano di avvio appare oggi ancor più delicata, coraggiosa, quasi obbligata» e invita a «lavorare perché Agesp sia un soggetto forte, consapevole e paritario». Ma anche a Gianluca Castiglioni (Busto al Centro) che parla di «atto di fede», considerato il lungo orizzonte temporale, che richiede «un assoluto controllo sull’andamento del piano».

La maggioranza blindata

Dalla Lista Antonelli c’è il consigliere delegato alle partecipate Roberto Ghidotti che parla del 2047 come di «una lunghezza obbligata per ammortizzare l’investimento, che prevede un revamping da 60 milioni per ottenere un termovalorizzatore tecnologicamente adeguato e al livello dei migliori d’Europa», e c’è Matteo Sabba che vede «per la prima volta onestà, trasparenza e coerenza. Siamo passati da una politica dell’incoerenza e della bugia finalmente ad un rinnovo che dà respiro rispetto a investimenti pesanti». Massimo Rogora (Fratelli d’Italia) ammette: «Chiedo scusa a Fiore e agli altri, ma voterò favorevole per coscienza. Non vorrei prendere la spazzatura e portarla in altri inceneritori».

Lo scontro

Le parole dell’opposizione “accendono” il sindaco Antonelli, che ne ha per tutti. Sull’indagine epidemiologica: «L’avete già bocciata. Ma se diventa una cosa politica con Crosignani ne trarrò le conseguenze». Su Agesp: «Attenti a ripetere che ha i piedi di argilla. Potete danneggiarla. Pensate prima di dire le cose». A Fiore: «Potrei dirvi che dai camini del termovalorizzatore esce Chanel ma anche quello non vi andrebbe bene». Cascio ribatte: «La mia preoccupazione è legittima, sindaco: non deve denigrare, qui rispunta il suo caratteraccio». Ma il sindaco rincara la dose: «Nessun rinvio per la vendita di Agesp Energia. Lei è imbarazzante, studi. Ogni volta che parla sbaglia». Berutti invece, sarcastica: «Recito il mea culpa, ho ricevuto un documento e ho avuto l’ardire di leggerlo». Anche Paolo Pedotti (PD) bacchetta Antonelli: «Non bisogna dare patenti di democrazia, le differenze di vedute devono essere rispettate. Bisogna ascoltare tutti». Poi c’è il voto: l’unico “No” è di Fiore, e solo un isolato manifestante contesta l’esito, mentre i “No Inceneritore” lasciano l’aula.

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