Busto, l’assessore leghista Rogora attacca i ristoratori cinesi. Ma poi si scusa

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BUSTO ARSIZIO – Massimo Rogora prima sfida il Dragone e poi, fa un passo indietro e chiede scusa. L’assessore alla Sicurezza di fatto ha scatenato un putiferio, in rete ma anche nel mondo del commercio cittadino (dove però il disappunto è rimasto sotto traccia) . A innescare la miccia è stato un post su Facebook, nel quale Rogora ha puntato il dito contro i ristoratori cinesi che «ogni 2 anni cambiano nome e ragione sociale» dell’attività e «chiedetevi come mai» e contro tutti coloro che sui giornali e sui social «invitano ad andare nei ristoranti cinesi per solidarietà».

Prima i nostri ristoranti

«Basta pubblicità ai cinesi, hanno rovinato la nostra economia», questo in sostanza il messaggio lanciato da Massimo Rogora sulla sua pagina Facebook. Un post quello dell’assessore che arriva dopo gli appelli giunti da più parti di manifestare solidarietà ai cinesi andando a mangiare nei loro ristoranti, in seguito alla questione coronavirus.

Il leghista nell’esporre la sua contrarietà a queste iniziative fa pochi giri di parole: «ma vi siete chiesti perché ogni 2 anni cambiano il nome e ragione sociale? Ecco chiedetevelo. E poi capite perché negli ultimi anni, grazie al Dragone, sono fallite e sono state chiuse tutte le aziende del tessile, della meccanica e dell’elettronica. Hanno spazzato via tutto il piccolo e medio commercio. E potrei stare qui ore e ore. Perciò basta pubblicità  per gli altri. Andiamo a mangiare nei nostri bei ristoranti Italiani».

Parole che hanno solleticato la pancia del popolo di Facebook, che ha risposto in calce al post sostenendo o criticando la presa di posizione dell’assessore. Parole che non sono rimaste confinate nel mondo virtuale, ma hanno avuto ricadute anche tra i commercianti bustocchi, non solo cinesi. Molti dei quali quanto meno stupiti dall’uscita dell’assessore.

“Me ne scuso”

Il quale ha concesso il bis sul Facebook, ma questa volta per chiedere scusa, cercando di evitare di mettere in atto una palese inversione U.

Dopo aver letto accuse di razzismo – scrive Rogora nel secondo post – e tanto altro vorrei se posso chiarire il post di ieri sera. Innanzitutto il mio post é partito con un disappunto su pubblicità fatta a favore di una certa categoria, quando a risentire di un dramma mondiale sono tutti i settori e non solo cinesi. Secondo, non ho detto che tutti i titolari di ristoranti cinesi cambiano nome e ragione sociale. Pertanto non vedo perché di tutta l’erba bisogna farne un fascio. (E’ come quando il presidente del consiglio e soci hanno detto che i commercianti sono tutti evasori), io non mi sono permesso di dargli dei razzisti o offenderli perché nonostante sia io un commerciante non mi sono sentito preso in causa. Terzo, come hanno fatto gli altri ,anche io mi son sentito di invitare ad andare a mangiare italiano. Ma di una cosa sono certo: la politica induce a leggere tra le righe il proprio pensiero, senza pensare che continuando a litigare stiamo facendo affondare la nostra vecchia Italia. Se qualcuno si é sentito preso in causa me ne scuso. Ma il fatto é che tutti stiamo facendo fatica ad arrivare a fine mese, perciò finché si può tiriamo l’acqua al nostro mulino, perché quando sarà finita nessuno ci aiuterà.

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