Busto, l’integrazione dei profughi ucraini: corsi di italiano e centro di aggregazione

BUSTO ARSIZIO – «Per aiutare mamme e bambini in fuga dalle bombe facciamo tutto il possibile. Ora partono i corsi intensivi di italiano, il prossimo obiettivo è individuare una location che possa diventare il centro di aggregazione della comunità ucraina» l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, dalla casa Don Lolo di viale Stelvio che è stato il primo punto di riferimento in città per l’accoglienza dei profughi. «Per imparare l’italiano i nostri bambini devono andare a scuola» l’appello di una mamma che arriva da Ivano-Frankivsk, nell’Ucraina occidentale, e che ha già vissuto in passato in Italia.

Numeri in crescita

«Gli arrivi censiti dal Comune sono più di 150, di cui almeno il 60-70% bambini, a cui si aggiungono quelli ospitati in autonomia nelle famiglie» fa sapere l’assessore leghista, che ribadisce l’appello a «segnalare i profughi accolti in città, per inserirli nel database dei servizi da offrire». In campo una rete di solidarietà molto variegata: oltre ad Aubam, Passaparola, San Vincenzo, Caritas decanale, i due gruppi di Protezione Civile Augustus e Garibaldi, MASD, le parrocchie.

Al via i corsi di italiano

«Dopo i bisogni primari partiamo ad occuparci di quelli sociali ed educativi» annuncia l’assessore Paola Reguzzoni. La priorità sono i corsi di italiano, fondamentali per l’integrazione dei rifugiati in arrivo dall’Ucraina. Sono due le associazioni in campo per offrire i corsi di italiano: ieri, 21 marzo, sono iniziati quelli per adulti, a cura dell’associazione San Vincenzo, mentre stanno per partire quelli per i bambini, che verranno realizzati dall’associazione Passaparola grazie alla disponibilità di quattro insegnanti bilingue, laureate o laureande in russo. «Sono iniziative ponte che abbiamo ritenuto opportuno attivare prima di inserire i bambini e ragazzi nelle scuole, dove senza la conoscenza della lingua sarebbero unicamente “parcheggiati” – spiega Reguzzoni – in collaborazione con l’assessorato all’istruzione pensiamo anche a campus per gli studenti ucraini nella loro lingua e secondo la loro didattica».

I corsi di italiano

«Un’idea nata su richiesta degli ospiti di casa don Lolo» spiega Paola De Bernardi di Passaparola. Due appuntamenti alla settimana, il mercoledì e venerdì, per i bambini e ragazzi dai 6 anni in su, nell’aula dell’oratorio di San Giuseppe. Le insegnanti sono Cecilia Andreasi, Erika Parotti, Federica De Bernardi e Giorgia Ferrario: «Useremo il gioco, il teatro, l’espressività. Non saranno lesioni noiose».

La San Vincenzo ha avviato, con insegnanti del CPA e un mediatore culturale, due corsi per adulti da tre ore al giorno per tre mattine alla settimana, il lunedì, martedì e giovedì, nei locali messi a disposizione dalla parrocchia di San Giovanni, la sala Borroni di via Pozzi e all’oratorio San Luigi di via Miani. «Abbiamo registrato 35 presenze, mediamente dai 16 ai 35 anni – spiega la presidente dell’associazione Silvana Marangoni – i partecipanti potranno accedere alla certificazione che serve per ottenere il permesso di soggiorno». Partirà un altro corso, più “informale”, con insegnanti non del CPA, sempre all’oratorio San Luigi, con lezioni due giorni alla settimana, il lunedì pomeriggio e il venerdì mattina.

Non solo istruzione

E se sul fronte sanitario, sono arrivate le prime tessere sanitarie, con gli appuntamenti per le vaccinazioni, l’amministrazione pensa anche all’integrazione a 360 gradi. «Stiamo cercando di identificare una location che sia il fulcro delle attività per la comunità ucraina – annuncia Paola Reguzzoni – sport, socialità e momenti conviviali. E poi vorrei lanciare “Una bicicletta per l’Ucraina”: chi ha bici in buono stato da donare ai rifugiati le porti a Casa Don Lolo».

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