BUSTO ARSIZIO – I Cinque Stelle flirtano con il Pd per un’alleanza alle prossime elezioni amministrative, ma frenano il “toto-candidati” tra le fila dei Dem. «Se sarà accordo, meglio una figura terza» rivela un esponente del gruppo pentastellato di Busto, che in queste settimane ha intavolato la trattativa con il Pd e con le altre forze civiche e di centrosinistra in vista della possibilità di mettere in campo una coalizione alternativa a quella che attualmente fa riferimento al sindaco Emanuele Antonelli.
Il tavolo della trattativa
Ufficialmente al tavolo delle trattative si sta parlando solo di programmi elettorali. Anche perché i “grillini” di Busto hanno chiesto precise garanzie sulle questioni a loro più care, a partire da Accam, tema imprescindibile su cui la posizione comune dovrà essere «scritta con il sangue». Solo in seguito si inizierà a ragionare su chi potrà essere il candidato sindaco, e finora il tema non è ancora stato oggetto di discussione. Eppure tra i Dem alcuni nomi hanno già iniziato a circolare: la capogruppo PD in consiglio Valentina Verga, l’ex consigliere comunale Walter Picco Bellazzi, il presidente dell’Auser Maurizio Maggioni, la già senatrice Erica D’Adda.
Il candidato sindaco? Super partes
Tra i Cinque Stelle però questo “toto-nomi” suscita qualche perplessità. Perché, in caso di accordo, l’idea che prevale nel gruppo che oggi in consiglio è rappresentato da Luigi Genoni e Claudia Cerini è di individuare una figura in grado di fare sintesi tra le posizioni dei due movimenti, M5S e Pd appunto, che saranno i partner principali della coalizione. «Meglio che sia una figura terza» rivela un esponente pentastellato. «Una figura autorevole in grado di attrarre entrambi gli elettorati». Magari non troppo marcata politicamente. Ci vorrebbe, forse, un Giuseppe Conte bustocco. Ma prima di arrivare a delineare l’identikit, occorre capire se l’alleanza andrà in porto.
Busto, il Pd dialoga con tutti: «Coalizione alternativa ad Antonelli entro Natale»