Busto, M5S: «Sui centri estivi i genitori attendono risposte dall’amministrazione»

busto consiglio antonelli accam

BUSTO ARSIZIO – L’ultima campanella ha chiuso un anno didattico davvero particolare e ha aperto il problema dei centri estivi. Rispetto ai quali è stata depositata un’interrogazione dei Cinque stelle in cui i consiglieri chiedono una serie di chiarimenti su una situazione davvero complessa.

Il nodo dei centri estivi

«A pochi giorni dalla fine delle scuole – scrive la grillina Claudia Cerini in una nota che accompagna il testo dell’interrogazione che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale di metà giugno – non ci sono ancora informazioni certe per i genitori. I quali  necessitano di mandare i propri figli nei centri estivi. In questi giorni stanno arrivando notizie di rinuncia delle scuole paritarie (nidi e materne) a organizzare attività per i mesi di giugno e luglio. E la situazione per i bambini delle elementari e delle medie non è migliore. Le associazioni e le cooperative, che normalmente organizzavano attività per i ragazzi nei mesi estivi, riscontrano difficoltà ad ottenere gli spazi comunali che normalmente gli erano assegnati (scuole o parchi)».

Un problema complicato

Un problema che si complica anche per via del fatto «che – scrive la consigliera – gli oratori quest’anno purtroppo non potranno sopperire a tutte le richieste (viste le norme sulla sicurezza e i il limite sui numeri dei partecipanti). I consiglieri comunali, anche di maggioranza, hanno deliberato, già il 9 maggio scorso, un emendamento al bilancio con  l’indicazione di istituire un fondo e la richiesta che il Comune facesse da coordinamento per i centri estivi, con una ricognizione degli spazi disponibili e per metterli a disposizione di cooperative e associazioni che avessero progetti concreti.  Sulla base di quanto raccontano i genitori che ci stanno contattando, chiediamo cosa sia stato fatto fino a oggi. Molti si stanno rivolgendo alla pubblica istruzione senza avere risposte. Altri hanno ricevuto risposta negativa dalle proprie scuole e ora non sanno come conciliare il lavoro con la gestione dei bambini».

Agire in fretta

I Cinque stelle poi chiedono come verranno «impegnati i fondi, 130 mila euro, che l’assessore Farioli ha detto di aver istituito Per quei pochi centri che partiranno, infatti, i prezzi sono alle stelle vista la necessità di un maggior numero di educatori. Quei soldi dovrebbero servire a calmierare le rette. A sentire le associazioni che stanno organizzando le attività post scolastiche, però non sono state avanzate dal Comune proposte economiche di sostegno per le rette.  Insomma crediamo che la situazione sia grave e che deve essere affrontata con determinazione e rapidità. Peraltro in molte altre città dei dintorni già si hanno notizie dell’avvio dei centri estivi, per non parlare dell’esempio di Torino o del Trentino dove, già da lunedì, ripartiranno nidi e materne».

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