Manifestazione a Busto: «No all’ospedale unico. Pieno sostegno al Cral».

ospedale unico Busto Gallarate

BUSTO ARSIZIO – «Stanno smontando i nostri ospedali pezzo per pezzo. Lo scopo appare chiaro: una volta completato il “progetto” dire: “serve l’ospedale unico”. E’ una vecchia tattica». Cinzia Colombo parla a nome del Comitato per la salute del Varesotto che nel pomeriggio di ieri, 11 giugno, ha manifestato davanti all’ospedale di Busto Arsizio.  «Da due anni stanno parlando di un ospedale unico, è stato deciso dove farlo senza che ci sia uno straccio di progetto rispetto alla salute e nessuna analisi dei bisogni sanitari – dice Colombo – Il  progetto, al momento, è solo urbanistico. Questo evidentemente è un problema perché la prima preoccupazione della Regione e del direttore generale dovrebbe essere quella di assicurare la salute a noi cittadini. La direzione precedente aveva garantito che non ci sarebbero state diminuzioni dei posti letto – prosegue Colombo – ora scopriamo che invece verranno ridotti di almeno 150, il che vuol dire che alcuni reparti verranno cancellati o depotenziati».

Tutti al fianco del Cral

Colombo sottolinea anche una certa preoccupazione per l’annunciata chiusura estiva dei reparti di Pediatria a Gallarate e di Oncologia a Busto: «Viene tolto un servizio fondamentale per i cittadini – spiega – Senza che vi sia alcuna certezza che a settembre i reparti riapriranno. Stanno depotenziando i nostri ospedali poco alla volta rendendoli piano piano inefficienti. Anche la fuga dei medici è conseguenza di quanto sta accadendo: chi resterebbe a lavorare in un’azienda della quale non conosce il futuro?». La manifestazione di ieri ha avuto anche lo scopo di portare solidarietà al Cral che da 27 anni gestisce il bar dell’ospedale e che adesso, tre anni prima della scadenza della convenzione che regolava i rapporti tra enti, si è visto «Chiedere indietro i due locali che ospitano il punto ristoro». E’ stato indetto un bando di gara vinto da una società cooperativa il cui presidente, Giuseppe Filoni, è indagato nell’inchiesta Mensa dei Poveri: «Non si pensa alla salute ma ci si sta attrezzando per curare bene i propri interessi», osserva Colombo.  Va detto che sul punto il direttore generale Eugenio Porfido ha dichiarato che l’azienda avrebbe presentato a sua volta un esposto alla procura a garanzia della totale trasparenza dell’ente (l’aggiudicazione del bando è stata precedente allo scandalo dovuto all’inchiesta Mensa dei poveri) «Come Cral, come ente no profit, non avremmo nemmeno potuto partecipare alla gara – spiega Bruno Coltrario, consigliere del Cral – Ogni utile noi lo reinvestiamo in attività a favore di tutti. Dalle adozioni a distanza sino alle donazioni al canile. L’azienda da un lato ci elogia, dicendo che svolgiamo un ruolo importante, dall’altro ci priva dei locali che ospitano il bar. Non capiamo». Il Tar ha dato ragione all’Asst. «Attendiamo la decisione del Consiglio di Stato sulla questione del contratto ma l’azienda avrebbe dovuto attendere questa pronuncia prima di  indire una gara. E’ un aspetto gravissimo da parte di un’amministrazione pubblica che dovrebbe essere sempre trasparente». Il 22 giugno, intanto, il Comitato sarà in piazza Libertà a Gallarate con uno speciale gioco dell’oca mirato «A far comprendere ai cittadini cosa potrebbe comportare la realizzazione dell’ospedale unico».

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