Busto, moderati riuniti al tavolo di Libertas con Rosato. C’è Zappamiglio: «Qui invitato»

BUSTO ARSIZIO – Prove di “grande centro” alla cena di Natale dell’associazione Libertas di Busto Arsizio, che sancisce il patto con la nuova associazione PER-Popolari Europeisti Riformatori alla presenza di uno dei suoi fondatori, l’onorevole Ettore Rosato. C’è anche il commissario provinciale degli azzurri Pietro Zappamiglio: «Mi sono sentito accolto, diversamente da una cena di Forza Italia a cui non sono stato invitato. È il paradosso dei partiti». E Rosato con una battuta sibillina coglie il punto: «Forse non ti hanno invitato a cena perché hai preso troppi voti alle regionali».

Chi c’è

La location è il dehors riscaldato del ristorante Loroverde, in pieno centro a Busto Arsizio. Al tavolo “presidenziale” con l’onorevole Rosato e i vertici di Libertas (il presidente Paolo Della Vedova, il consigliere comunale Marco Lanza e lo storico fondatore Giuseppe Zingale) si siedono, oltre a Pietro Zappamiglio, anche l’ex assessore bustocco Alberto Riva (dato in riavvicinamento a Forza Italia e molto attivo sul fronte dei tesseramenti in vista del congresso), il consigliere regionale di Lombardia Migliore Luca Ferrazzi e ad un certo punto persino il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, che si siede proprio vicino a Ferrazzi, con cui ha avuto anche recentemente degli scambi a mezzi stampa tutt’altro che amichevoli. Miracoli del Natale. Non si siede ma passa a salutare la compagnia anche Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva.

Ai tavoli poi ci sono altri nomi noti della politica locale come l’ex segretario di Forza Italia a Busto Alessandro Chiesa, l’ex assessore Alberto Armiraglio, l’ex co-coordinatore cittadino di Italia Viva Davide Boniotti, oltre agli amici ormai “storici” di Libertas come il sindaco di Sangiano Matteo Marchesi e i rappresentanti dell’associazione varesina Persone e Città. Non c’è, ma viene evocato nel corso della conferenza stampa pre-cena, l’ex sindaco Gigi Farioli: «Un dialogo con lui non è da escludere – affermano Lanza e Della Vedova – è da sempre legato a questa area moderata».

In cerca di una casa

Insomma, un ampio parterre che, al di là della presenza istituzionale del sindaco Antonelli che è di Fratelli d’Italia (e a cui Libertas ribadisce il suo sostegno), segna delle significative convergenze su quell’area moderata che il patto federativo sancito tra l’associazione dello scudocrociato e i Popolari Europeisti Riformatori di Ettore Rosato si propone di riaggregare. Lo spiega chiaramente Marco Lanza, consigliere comunale espressione di Libertas nella maggioranza di centrodestra a Busto: «Vogliamo riportare in questa area moderata le persone che non hanno più casa. Per ora l’approccio è associativo culturale e non già partitico. Ma speriamo in futuro in una situazione strutturata che prenda corpo come partito».

La convergenza al centro

Pietro Zappamiglio lo dice ancora più chiaramente: «Il compito di chi sta all’interno di un partito è di guardare alle realtà associative. Il ruolo di Forza Italia può essere importante se accoglie queste idee e rappresenta una possibilità meritocratica legata a competenze e presenza sul territorio com’era una volta la DC». E qui si torna allo scudocrociato che l’associazione Libertas sfodera ancora orgogliosamente nel proprio simbolo. E che oggi diventa modello anche per chi non arriva da quella tradizione. Come Luca Ferrazzi, che rivela: «L’obiettivo che stiamo da tempo perseguendo è lo sforzo per invertire un paradigma fatto di leadership nazionali forti e di una politica appiattita su di esse. È importante che le forze civiche attive sul territorio possano tornare a contare, al di là dei diktat dall’alto a cui attenersi senza che ci sia dibattito interno. È un tentativo importante per svegliare le coscienze. La disaffezione nasce dal fatto che le persone non si ritrovano in una proposta politica demagogica». Con parole diverse lo stesso concetto già espresso da Ettore Rosato: «Quando si arriva al governo ci si accorge che le promesse si scontrano con la realtà di fatti diversi. Ma per noi bisogna avere la capacità di dire in campagna elettorale le cose che si fanno anche dopo». Alla fine tutto torna. Al centro. E quel “centro di gravità permanente” – come cantava il maestro Franco Battiato – che tutti cercano, forse in fondo c’è già. Basta trovare il tavolo giusto a cui sedersi tutti insieme, al di là dei personalismi e delle rendite di posizione.

Il “tour” a Busto

Perché se l’area moderata, come fa notare Marco Lanza, «tende ad essere vista come condizione insipida o poco efficace», però «è quella che permette di affrontare i problemi quotidiani con un approccio onnicomprensivo». Per ora la stella polare del patto Libertas e PER sono i contenuti: «Bisogna essere pragmatici e capire – sostiene il presidente di Libertas Paolo Della Vedova – che la politica va fatta sulle cose concrete per arrivare a qualche risultato sui singoli problemi territoriali». Come quelli che sono stati sottoposti all’onorevole Rosato nelle sue visite istituzionali: dal sindaco di Busto, all’Assb e all’Ascom-Confcommercio. «È emerso – sottolinea l’ex vicepresidente della Camera – che c’è bisogno di una qualità della classe politica che possa raccogliere istanze e trasformarle in fatti concreti. Abbiamo già un piccolo menu di cose di cui occuparci». Di Busto Arsizio lo hanno colpito «la grande capacità di reazione e di organizzazione» – e gli esempi sono «i distretti del commercio contro desertificazione dei negozi di vicinato e nello sport non ricordo un’organizzazione capace di mettere insieme tutte le associazioni sportive come l’Assb» – ma anche «un sindaco dinamico nella sua lucidità e consapevolezza, con un’apertura al confronto molto efficace».

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