Reti svela la collezione Paneghini: a Busto oltre 250 opere d’arte e di design

busto reti arte paneghini 01

BUSTO ARSIZIOReti, tra i principali player italiani nel settore dell’It Consulting, specializzata nei servizi di System Integration, B Corp e società benefit quotata su Euronext Growth Milan, apre le porte del proprio Campus sabato 8 ottobre, in occasione della diciottesima edizione della Giornata del Contemporaneo promossa dall’Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani (Amaci).

Dalle installazioni di Grazia Varisco alle denunce sociali di Marina Abramović

Appassionati d’arte e curiosi avranno l’opportunità di scoprire la Collezione Paneghini, composta da oltre 250 opere d’arte (dipinti, sculture, fotografie e installazioni) e di design realizzate da importanti autori del XX secolo e da artisti emergenti, o che si sono recentemente affermati nel panorama artistico nazionale e internazionale: dalle installazioni e dallo schema luminoso di Grazia Varisco, memori dello studio della Gestalt, della sua esperienza con il Gruppo T di Milano e la sua partecipazione alla mostra “Arte Programmata” (1962) patrocinata da Olivetti, si passa alle crude denunce sociali che Marina Abramović e Regina Josè Galindo hanno espresso mediante le loro performance. In seguito è possibile spostare lo sguardo sulle ceramiche iperrealiste e disorientanti di Bertozzi&Casoni, per poi finire a osservare le opere dinamiche di Dadamaino e l’arte pneumatica di Franco Mazzucchelli; ancora, si può approdare davanti all’anonima condizione umana immortalata da Massimo Vitali, a cui fanno da controcanto uno scatto fotografico di Spencer Tunick e le maschere di ceramica del camaleontico Luigi Ontani.

Architettura di inizio Novecento, il dialogo tra arte e industria

La peculiare cornice architettonica risalente agli inizi del Novecento, un ex cotonificio di circa 20mila metri quadrati in cui oggi si inserisce la Collezione, costituisce un ulteriore elemento che pone in stretto dialogo la produzione artistica e l’attività industriale: si può riconoscere questa connessione nella scelta di affidare lo studio e la realizzazione delle tinte utilizzate per gli ambienti interni ed esterni dell’intero complesso all’artista-architetto Jorrit Tornquist, maestro del colore e della sua percezione/influenza sugli ambienti costruiti. «Il Campus Reti è un contesto unico nel suo genere dove si intrecciano arte, design, archeologia industriale, tecnologia e natura – ha commentato Bruno Paneghini, presidente e amministratore delegato di Reti S.p.A. – ho voluto infatti creare un luogo di lavoro che potesse essere fonte di ispirazione per coloro che ogni giorno vivono l’azienda, incentivando la fruizione delle opere d’arte e l’utilizzo di oggetti iconici del design».

Le opere raccontate dal presidente di Reti e da sua moglie

«Io e Ilenia abbiamo scelto di condividere con gli altri la nostra collezione», ha annunciato Paneghini. «Il bello coniugato all’arte crea innumerevoli connessioni e interpretazioni, allarga gli orizzonti, stimola al dialogo e contribuisce al benessere delle persone». Le opere presenti saranno raccontate personalmente dal presidente e ad di Reti, nonché fondatore della Collezione, insieme alla moglie.
Le visite si svolgeranno in due turni, con la possibilità di riservare il proprio posto (fino a esaurimento): la prima visita partirà alle 10, la seconda alle 11.30. La registrazione all’evento va effettuata su Eventbrite; per maggiori informazioni è possibile consultare il sito https://reti.it/visita-campus-reti/.

busto reti arte paneghini – MALPENSA24