Busto, Sabba al sindaco: «Chieda la deroga al divieto “gretino” di accendere i camini»

Matteo Sabba e il sindaco Antonelli discutono in commissione bilancio

BUSTO ARSIZIO – «Con il caro-bollette che ci attende, il divieto di accensione dei camini imposto da Regione Lombardia, con motivazioni “gretine”, è una follia. Il sindaco chieda una deroga a questa norma per l’inverno». Ad invocarlo è Matteo Sabba, consigliere comunale della Lista Antonelli, che mette nel mirino la legge regionale lombarda sulla qualità dell’aria che vieta, a Busto Arsizio, l’utilizzo dei “vecchi” camini che bruciano la legna. La richiesta, annuncia il consigliere, «verrà messa nero su bianco in una mozione che sottoporrò anche ai miei colleghi di maggioranza».

Caro-bollette e camini spenti

«Per me quel divieto è una follia, perché una persona a casa dovrebbe poter essere libero di fare quello che vuole – sostiene Matteo Sabba – è una misura che in Lombardia vige dal 2020 e che nei comuni con più di 30mila abitanti, come Busto Arsizio, permette di installare solo apparecchi certificati dalle 4 stelle in su, a meno che siano l’unica fonte di riscaldamento della casa. Impedendo così l’utilizzo dei classici camini a legna. E in questo momento storico, non c’è bisogno di spiegare che accendere il camino per risparmiare in alcuni momenti della giornata potrebbe essere uno sfogo importante per le famiglie alle prese con il caro bollette».

«Norma folle»

Sabba “piccona” la norma arrivando a chiederne la cancellazione: «Personalmente la motivazione “gretina” dell’inquinamento, per cui l’Unione Europea ha multato Regione Lombardia, non ha alcun senso se declinata nel divieto di utilizzo dei camini – sottolinea il consigliere “antonelliano”, facendo il verso all’attivista ambientalista Greta Thunberg – poi siamo nel paradosso di divieti diversi tra Busto, solo perché ha più di 30mila abitanti, e Olgiate o Vanzaghello. Ecco perché mi rivolgerò al sindaco affinché possa chiedere a Regione Lombardia una deroga, se non di cancellare del tutto questa norma folle».

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