Tentato suicidio al liceo Crespi di Busto, genitori e studenti contro la scuola

BUSTO ARSIZIO – Il drammatico gesto di una studentessa 15enne del liceo Crespi di Busto Arsizio che si è buttata da una finestra al secondo piano dell’edificio scolastico nella mattinata di ieri, giovedì 24 febbraio, ha profondamente e comprensibilmente scosso i compagni della ragazza (che fortunatamente non versa in pericolo di vita) e i genitori degli studenti.

Studenti e genitori indignati

A pesare ulteriormente su una situazione complessa è stata, secondo quanto denunciato da molti genitori e studenti in una lettera inviata alla dirigente scolastica Cristina Boracchi, la gestione dell’accaduto da parte della scuola. “Come gli studenti anche noi genitori siamo rimasti basiti e sgomenti dalla gestione “umana ed emotiva” dell’evento avvenuto nella giornata di ieri“, si legge nella missiva.

Il ruolo della scuola

E ancora: “Pensiamo che la scuola debba essere innanzitutto un modello per i nostri ragazzi di educazione, senso civico e umanità, passare per le classi affermando testualmente “che non è colpa della scuola perché  la ragazza aveva dei bei voti”, minimizzare l’accaduto e richiedere ai ragazzi di continuare le lezioni come se nulla fosse accaduto, riteniamo non solo che sia diseducativo ma anche immorale“.

La lettera alla dirigente Boracchi

Buongiorno,

scrivo la presente in nome proprio e di molti genitori degli studenti che frequentano l’Istituto da Lei rappresentato.

Come gli studenti anche noi genitori siamo rimasti basiti e sgomenti dalla gestione “umana ed emotiva” dell’evento avvenuto nella giornata di ieri.

Pensiamo che la scuola debba essere innanzitutto un modello per i nostri ragazzi di educazione, senso civico e umanità, passare per le classi affermando testualmente “che non è colpa della scuola perché  la ragazza aveva dei bei voti”, minimizzare l’accaduto e richiedere ai ragazzi di continuare le lezioni come se nulla fosse accaduto, riteniamo non solo che sia diseducativo ma anche immorale.

Nessun professore tranne eccezioni ha parlato dell’accaduto con i ragazzi, hanno continuato la didattica come se nulla fosse accaduto non permettendo a dei ragazzi adolescenti di vivere le loro emozioni per un evento così tragico.

La scuola dovrebbe essere una fonte di insegnamento non solo di competenze per i nostri ragazzi, ma anche di umanità e di rispetto, un luogo dove in circostanze così gravi possano anche trovare spazio le emozioni.

Fortunatamente i nostri ragazzi hanno la forza e l’intelligenza di non rinunciare alla loro dignità.

Cordialmente.

busto scuola crespi – MALPENSA24