Busto, silenzio sul futuro del palaghiaccio. L’unica certezza è il degrado

busto palaghiaccio beata giuliana campus

BUSTO ARSIZIO – Il biglietto da visita della città per chi arriva da Gallarate è degrado e silenzio. Degrado nell’area dove sorge lo scheletro dell’ex palazzetto del ghiaccio, ormai invasa da erbacce e infestanti che lentamente stanno divorando la struttura mai conclusa. E silenzio che è calato sul mega progetto da 22 milioni di euro del Campus di Beata Giuliana ormai da mesi. E di cui non si sa più nulla.

Degrado

In teoria quella è un’area di cantiere. Anche se di maestranze non se ne vedono più da anni per le ormai note vicissitudine che hanno trasformato quello che avrebbe dovuto essere una perla nel panorama sportivo cittadino e provinciale in un ecomostro. Mai ultimato e abbandonato a se stesso da anni. E in quanto area di cantiere nessuno pretende ordine e che tutto sia tirato a lucido. Certo è però che ora la situazione appare davvero imbarazzante per via degli infestanti, che hanno trasformato quella porzione di città in una vera e propria giungla. In bella mostra, lungo la statale del Sempione e proprio alle porte delle città per chi proviene da Gallarate.

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Una situazione di cui neppure i residenti del popoloso quartiere di Beata Giuliana vanno fieri. Tanto che c’è chi, avendo perso le speranze di una riqualificazione più massiccia, confida almeno di vedere restaurato un minimo di decoro. «Almeno uno sfalcio – auspica più di un cittadino – non chiediamo un intervento di fino, ma la situazione per com’è è davvero una tristezza per una città che si fregia di essere tra le più grandi e importanti di tutta la Lombardia». Tanto più ora, che sono state allentate le cinghie della chiusura totale e che il blocco dei lavori pubblici e degli sfalci del verde non hanno più la giustificazione delle restrizioni.

Futuro in ghiaccio

L’emergenza sanitaria degli ultimi mesi ha inevitabilmente fatto calare un velo di silenzio anche sul project financing del Campus di Beata Giuliana. Non che prima del Covid le notizie in uscita da Palazzo Gilardoni sulla questione fossero chiare e abbondanti. Di certo però il coronavirus ha dato un giro di vite ulteriore. Tanto che il mega progetto sembra essere uscito dai radar dell’amministrazione.

L’ultimo segnale giunta in merito all’iter è stata la variazione di bilancio approvata nel consiglio di qualche settimana fa, con la quale sono stati appostati 250 mila euro utili alla validazione del progetto. Ma anche di questo non si sa se il bando sia stato fatto o meno. Resta poi sospesa l’interrogazione imbastita dal consigliere di maggioranza del gruppo misto Diego Cornacchia, che non è ancora stata discussa in consiglio e che mantiene l’obiettivo di fare definitiva chiarezza sulle pasticcio  Noka, società capofila dell’intero project.

Campus di Beata Giuliana, Cornacchia: «Fermi tutti. Troppi i punti oscuri»

Per il resto più nulla. Nè da parte dell’amministrazione o meglio del sindaco Emanuele Antonelli che ha seguito quasi in solitaria l’intera faccenda, né da parte delle aziende coinvolte nell’impresa di cambiare volto a una porzione importante di Beata Giuliana. Le quali, contattate da Malpensa24, al momento hanno lasciato squillare il telefono a vuoto. Insomma, fino a questo punto, si potrebbe concludere: “Campa cavallo che l’erba cresce“. E nessuno la taglia. Anzi, tra un po’, se non interviene qualcuno, coprirà in maniera naturale lo scempio di cemento armato. Attorno al quale sono fiorite diverse ipotesi di recupero, senza mai sbocciare.

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busto palaghiaccio noka degrado – MALPENSA24