Busto, supermercato multato per aver venduto cibo per animali. Protesta la LAV

BUSTO ARSIZIO – La polizia locale di Busto Arsizio ha «sanzionato un supermercato per aver messo in vendita cibo per animali. È il primo caso a livello nazionale». Lo denunciano gli animalisti della LAV, Lega Anti Vivisezione, svelando quello che definiscono come «uno dei primi paradossi di questo nuovo capitolo dell’emergenza Covid» e chiedendo l’intervento della Prefettura. «Non era successo neanche nel primo lockdown – precisa la LAV – i generi alimentari per animali sono infatti da sempre considerati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri come beni di prima necessità, ovunque, anche nei supermercati». Non a Busto, almeno fino a questa mattina, 11 novembre: dopo aver contattato la Prefettura, il sindaco Emanuele Antonelli ha chiarito che la vendita di cibo per animali è consentita anche nei supermarket.

Il verbale della discordia

L’episodio risale a sabato 7 novembre scorso, dunque appena un giorno dopo l’entrata in vigore delle nuove restrizioni del Dpcm per la zona rossa in Lombardia. A ricevere la multa è stato il supermercato Prix Quality di corso Italia, recentemente insediatosi dopo aver rilevato la gestione dell’ex Simply Market nell’area ex Esserre. Nel verbale gli agenti della polizia locale motivano la sanzione con il fatto che l’esercizio di media distribuzione metteva «in vendita prodotti – spiega la nota della LAV – che (sebbene tutti “di prima necessità” ai sensi del DPCM), secondo la Polizia Locale, non si sarebbero dovuti trovare in libera vendita in quell’esercizio: nel dettaglio, “materiale per l’illuminazione, casalinghi e alimenti per animali”». Gli animalisti fanno notare infatti che «in via del tutto paradossale è stato ritenuto di inibire la vendita dei beni di “prima necessità” in esercizi non specializzati». Il cibo per animali, quindi, si potrebbe acquistare soltanto nei negozi specializzati e non nei supermercati, che dovrebbero inibire gli scaffali dedicati.

La denuncia della LAV

«A dispetto della limitazione degli spostamenti, la Polizia locale di Busto Arsizio non permette, incredibilmente, la vendita di alimenti per animali in un supermercato che, per questo, viene sanzionato, costringendo chi vive con cani o gatti a recarsi in rivendite specializzate più lontane». Un paradosso, appunto, per gli animalisti, che invocano l’intervento del Sindaco e del Prefetto per chiarire l’interpretazione del Dpcm. Evitando di «aumentare la mobilità delle persone» per via di un’interpretazione troppo rigorosa della normativa della “zona rossa”. Da Palazzo Gilardoni, dopo questo episodio eclatante, sono subito partite le verifiche interpretative che sarebbero sfociate in una lettera del sindaco Antonelli ai supermercati della città, con tutti i necessari chiarimenti sulle regole da seguire. Così la vendita del cibo per animali è tornata libera, già da questa mattina, 11 novembre.

Il chiarimento di Antonelli

Nel corso del weekend ho ricevuto segnalazioni in merito al divieto di vendita di cibo per animali nei supermercati di Busto.
Chiariamo una cosa, non c’è alcuna ordinanza comunale che imponga tale divieto e non ho mai dato disposizioni di intervenire in tal senso.
Purtroppo il DPCM entrato in vigore venerdì 6 novembre, ancora una volta, ha introdotto delle regole poco chiare e soggette ad interpretazioni diverse, che hanno generato confusione e, inevitabilmente, inconvenienti come questo relativo alla vendita di beni di prima necessità.
Ieri ho contattato il Prefetto per chiarire il tutto e questa mattina, ancor prima di qualsiasi polemica, ho provveduto a comunicare direttamente a tutti i supermercati della città che è consentita la vendita di cibo per animali.

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