Diana abbandonata dalla madre e morta a 18 mesi: analisi del biberon a Busto

BUSTO ARSIZIO – Sono in corso di esecuzione presso il TomaLab di Busto Arsizio gli accertamenti sul biberon e sulla bottiglietta rinvenuti vicino al cadavere della povera Diana Pifferi trovata morta lo scorso luglio nell’appartamento di Milano dove viveva con la mamma.

Al vaglio il biberon di Diana

Le analisi, in capo alla sezione specializzata di Genetica Forense del laboratorio Toma – coordinata dal dottor Giorgio Portera e accreditata per l’invio dei profili in banca dati al pari dei Ris e della Polizia Scientifica – riguardano l’incidente probatorio chiesto dalla difesa della mamma Alessia Pifferi, a seguito del sopralluogo eseguito dalla Polizia Scientifica nell’abitazione.

Analisi a Busto

Gli approfondimenti sono cominciati, nella struttura di via Ferrer, lo scorso lunedì 14 novembre, sotto il controllo della Polizia Scientifica, consulente del Pubblico Ministero, e del Generale Luciano Garofano, consulente della difesa, e si dovranno concludere entro 90 giorni come disposto dal Gip.

Il caso Orlandi

Non è la prima volta che indagini relative a importanti fatti di cronaca nazionale si basano sulle competenze di TomaLab, realtà di primissimo livello in abito nazionale nel campo della Genetica medica e forense: qui, nel 2020, giunsero infatti le ossa di cui doveva essere accertata l’appartenenza, nell’ambito del “caso Orlandi”, e sempre i professionisti del laboratorio di Busto furono coinvolti nell’interpretazione dei risultati analitici delle urine di Alex Schwazer, che portarono a scagionare il marciatore altoatesino dall’accusa di doping.

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