Diana, la bimba di 1 anno e mezzo lasciata sola in casa dalla madre, è morta di sete

MILANOÈ morta di sete, uno o due giorni prima del ritorno della donna che l’ha messa al mondo e lasciata sola in casa Diana Pifferi, la bimba di un anno e mezzo trovata cadavere nel suo lettino in via Parea a Milano, lo scorso luglio. È quanto emerso dai primi risultati dell’autopsia effettuata sul corpicino della bimba, disposta dalla Procura di Milano.

Gli accertamenti tossicologici avevano già stabilito che alla bimba fu fatto assumere benzodiazepina, un ansiolitico che provoca sonnolenza, ed è per questa ragione che la piccola non pianse e non allertò i vicini, per i quattro giorni in cui è rimasta sola, mentre Alessia Pifferi, la 37 enne che chiamare madre è difficile, trascorreva il tempo a Bergamo, insieme al sui fidanzato, lasciandole accanto solo un biberon di latte. Pifferi deve rispondere di omicidio aggravato, per aver abbandonato la piccola senza pensare alla sua salute, nel pieno del caldo estivo, con le finestre chiuse e causandone la morte per stenti, come contenuto nel fascicolo di indagine firmato dai pm milanesi Rosaria Stagnaro e Francesco De Tommasi.

Le presunte molestie sessuali

L’indagine, è emerso nelle scorse settimane, si è concentrata anche su un’altra sconvolgente ipotesi di reato, quella di presunti abusi sessuali. Analizzando i profili social e i dispositivi elettronici di Alessia Pifferi, sarebbero emersi alcuni messaggi che la donna si è scambiata con sconosciuti contattati su Tinder, tra i quali emergono quelli di un 56 enne, il quale le avrebbe chiesto di poter baciare anche la piccola Diana. La 37 enne è ora anche indagata per corruzione di minore, in attesa di accertare se queste presunte molestie, in cambio di denaro, siano o meno avvenute.

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