Busto, torna la movida. Rogora: «Buonsenso dai vigili, ma serve più responsabilità»

BUSTO ARSIZIO – Movida fuori controllo, gli assembramenti in giro per la città mettono in allarme l’assessore alla sicurezza Max Rogora. «Sabato (23 maggio) gli agenti di polizia locale hanno girato la città in borghese e hanno usato buon senso, ma certi atteggiamenti non potranno essere più tollerati. Bisogna indossare la mascherina e tenere la distanza di un metro, lo dico soprattutto ai ragazzi e ai giovani. Avvertiamo tutti perché poi non si dica che i nostri agenti sono troppo severi». Piazza Garibaldi, corso XX Settembre, il parco Foscolo, l’isola pedonale: sono diversi i luoghi sensibili sotto osservazione da parte della Polizia locale. L’assessore, che sta monitorando la situazione insieme alla vicesindaco e assessore al commercio Manuela Maffioli e al sindaco Emanuele Antonelli, rivolge un richiamo alla responsabilità. «Ho dovuto alzare la voce anch’io fuori da un locale del centro, per richiamare al rispetto delle prescrizioni. Facciamolo per il bene dei nostri commercianti. Un nuovo lockdown sarebbe insostenibile».

L’avvertimento

delibera rogora busto mercatiniÈ davvero incazzato nero l’assessore alla sicurezza Max Rogora, dopo aver verificato personalmente la situazione del centro cittadino nel pomeriggio di ieri, sabato 23 maggio, nel primo weekend del riaperture dei locali. «C’erano in giro sei agenti della Polizia locale in borghese e posso assicurare che hanno usato tanto buon senso – spiega Rogora – ma ci sono troppe situazioni sul filo del rasoio, che non potranno essere più tollerate. Lo dico prima, perché poi non vorrei che venissero fuori altre polemiche sull’atteggiamento dei nostri agenti. Le regole vanno rispettate». Un avvertimento fin troppo chiaro, dopo le contestazioni dei giorni scorsi su alcuni episodi emblematici di multe ritenute eccessive da parte degli agenti del comando dei Molini Marzoli, da quella comminata alle commesse del Lillapois di via Solferino assembrate in attesa dell’apertura dell’esercizio commerciale a quella ai tre signori anziani di Borsano “pizzicati” con un pugno di ciliegie in mano. «E menomale che c’è stata la pioggia»: provvidenziale all’ora dell’happy hour.

Ai giovani: siate responsabili

L’assessore leghista si rivolge in particolare ai giovani e ai ragazzi che sono tornati a frequentare piazze e locali, «assembrandosi senza ritegno e spesso senza la mascherina a protezione del volto, com’è obbligatorio». Rogora fa un appello che sa di ultimatum, sull’onda di quanto dichiarato dal governatore Attilio Fontana e di quanto già fatto dal Comune di Varese che ipotizza una chiusura anticipata dei locali alle 22 in caso di movida fuori controllo: «Ci vuole responsabilità e rispetto per una città che non può sopportare nuove chiusure – spiega Max Rogora – i nostri ragazzi devono capire che starsene in giro senza mascherina non fa “figo” ma è da coglioni. E i loro genitori devono sollecitarli ad essere responsabili. Ci vuole poco a mettere una mascherina e a stare ad un metro di distanza. Mi tocca ricordare anche ai titolari dei locali di non accettare più clienti rispetto alla loro capienza». Il rischio è di ripiombare in un lockdown che darebbe un’ulteriore mazzata al settore: «Sono anch’io un commerciante e sono il primo a volere che i bar ripartano, ma dobbiamo capire che bisogna stringere i denti ancora per un po’. Se richiudiamo adesso, non riapriamo più».

L’esempio del mercato

Poche ore prima, dal mercato di piazza dei Bersaglieri dove ha la sua bancarella di ambulante, Max Rogora aveva elogiato il successo di «un esperimento che dà sollievo» alla luce della seconda giornata di riapertura completa del mercato. «Ho visto atteggiamenti responsabili, da parte di gente che assaporava il ritorno alla libertà. Quasi tutti guanti, tutti con le mascherine, in coda distanziati nei banchi più gettonati come il pollo e il pesce». In campo per la “Fase 2” del mercato quattro agenti della Polizia locale in borghese e quattro volontari della Protezione civile, impegnati anche a consegnare le mascherine chirurgiche gratuite di Regione Lombardia. Ingressi liberi, senza la fila unica di ingresso e uscita, che «rischierebbe di creare code e assembramenti», come fa notare Rogora. Qualche rimprovero qua e là da parte degli agenti («io stesso ho ricevuto l’indicazione di mettere a disposizione dei clienti il gel igienizzante invece dell’alcool» ammette l’ambulante-assessore), ma la situazione è apparsa sotto controllo.

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