Busto vara un bilancio «difficilissimo». Il sindaco: «I cittadini imparino a chiedere meno»

BUSTO ARSIZIO – Bilancio preventivo blindato e senza scossoni per la maggioranza di centrodestra. «Difficilissimo ma con delle prospettive» lo definisce il sindaco Emanuele Antonelli, che rivendica il pieno di cantieri PNRR («non potevamo non usare quei soldi») ma prevede tempi duri per i prossimi anni. «I cittadini vogliono sempre di più, ma devono imparare a chiedere un po’ meno» ammette Antonelli. “Non ci si può permettere di sognare».

Seduta sprint

C’erano una volta le sedute fiume per l’approvazione della “manovra finanziaria” comunale. Ieri sera, 19 dicembre, in sala esagonale sono bastate poco più di due ore per discutere e dare il via libera al “malloppo” delle delibere del bilancio e del DUP. Maggioranza compatta e favorevole, opposizione divisa tra il voto contrario del PD e l’astensione dei centristi di PRL, BaC e gruppo misto. Uniche scintille della discussione, i rincari previsti nel bilancio: quello delle tariffe dei parcheggi, che fa registrare perplessità anche da Fratelli d’Italia dopo quella espressa in commissione dal capogruppo della Lista Antonelli Marco Lanza, e l’adeguamento degli oneri di urbanizzazione, +22% “di botto”, dopo che erano fermi dal 2012. Ma alla fine, panettone, pandoro e spumante per tutti.

I numeri

È un bilancio che “cuba” complessivamente 165 milioni di euro, quello presentato dall’assessore alla partita Maurizio Artusa, coadiuvato dal consigliere delegato alle partecipate Roberto Ghidotti. Le principali tasse comunali rimangono invariate, e tra i numeri delle entrate per il 2024 spiccano i quasi 4 milioni di oneri di urbanizzazione, i quasi 5 milioni e mezzo di introiti previsti dalle multe e i 4,7 milioni dal recupero dell’evasione fiscale.

I rilievi delle opposizioni

L’opposizione incalza, più sulle prospettive che non sui numeri del documento finanziario. «Bene che i cantieri partano e aver usato tutte queste risorse, arrivate anche grazie al contributo dei nostri gruppi politici in Europa e a livello nazionale – evidenzia il capogruppo del PD Maurizio Maggioni – ma ci sono ferite aperte di cui occuparci, come l’abbandono dei centri storici o il problema della casa, sapendo che ci saranno minori risorse e servirà più capacità di iniziativa sul territorio. L’ex sindaco Gigi Farioli (PRL) fa notare che «con 87 milioni di spesa corrente, di fatto ingessata per larga parte, siamo a che fare con la coperta corta e non starò a stigmatizzare quel che non va. Avrei agognato tributi più bassi possibili ma capisco che la spending review alla Cottarelli è particolarmente difficile». Così i suoi ragionamenti sono in prospettiva, promettendo di pungolare sui temi della rigenerazione urbana, del Pgt, del nuovo ospedale e delle partecipate, su cui invoca «coraggio» per Agesp, e «scelte» per Prealpi Gas («stare fermi vorrebbe dire perdere patrimonio»). E l’altro esponente Dem Paolo Pedotti ribadisce come un anno fa la richiesta di «una soglia di esenzione sull’addizionale Irpef più alta», mentre Gianluca Castiglioni (BaC) si dice «scettico» sull’aumento degli oneri.

Il caso PNRR

«Non potevamo non utilizzare i fondi del Pnrr – rivela il sindaco Antonelli – siamo convinti della scelta, ci impegna finanziariamente ma non avevamo alternativa. Non è che abbiamo risolto i problemi di Busto, è vero, ci sarà tantissimo da fare sempre, a partire dalle manutenzioni. Oggi per mandare avanti un comune non ci si può permettere di sognare ma bisogna guardare al futuro per trarre valore da quello che si ha». Poi l’invito ai cittadini a «chiedere un po’ meno». Perché, sottolinea il sindaco, «siamo riusciti a mantenere e aumentare servizi, ma non abbiamo soldi per fare più manutenzione del verde e delle strade. Ci possono venire incontro iniziative come Neutalia o il forno crematorio, per entrate che oggi ci mancano dalle partecipate che non rendono più come una volta». Così si arriva ad un bivio: «Aumentare le tasse o utilizzare le riserve, come chi mi ha preceduto? Ora le riserve sono esaurite, ma noi contiamo di mantenere intatti i servizi essenziali, anche in futuro».

La maggioranza blindata

Dalla maggioranza arrivano elogi, anche se sono solo i consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia ad intervenire nel dibattito. Il capogruppo del Carroccio Simone Orsi ricorda che «con le opere Pnrr, stiamo cambiando una città» e striglia le minoranze: «Vedo l’opposizione in difficoltà nel contestare un bilancio come il nostro. Si attaccano agli oneri che, anche se ritoccati, rimangono i più bassi della zona». Dai banchi di Fratelli d’Italia – caso parcheggi a parte – il capogruppo Luca Folegani celebra «un bilancio che non mette le mani nelle tasche, è una vittoria». E Max Rogora stupisce, rivolgendosi così al sindaco e alla giunta: «State lavorando bene». L’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni invece fa la leghista, ricordando che «il Pnrr dovrà essere restituito, dubito da certe latitudini in giù, percio dovremo farlo rendere, in termini economici o di riduzione di spesa».

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