Busto, viale Stelvio pericoloso: «Servono dossi e Velo Ok. Non aspettiamo il morto»

busto viale stelvio pericoloso

BUSTO ARSIZIO – «Non giriamoci intorno: viale Stelvio, e lo diciamo da anni, è una strada pericolosa. Quell’incrocio in particolare è stato teatro di molteplici incidenti. Alcuni dei quali, come l’ultimo, gravissimi». Mario Cislaghi, tra i portavoce di San Giuseppe da sempre, già amministratore bustocco e sindacalista, sa di cosa parla. Ed è vero: da anni denuncia, sulla spinta dei residenti, la pericolosità di viale Stelvio. L’ultimo incidente, al quale Cislaghi fa riferimento, è avvenuto lunedì 13 maggio all’atezza dell’incrocio con via Forlanini.

Dossi e Velo Ok

mario cislaghi busto alerUn giovane motociclista di 27 anni, residente a Busto, è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Legnano: è in prognosi riservata e lotta per la vita. Le sue condizioni sono stazionarie nella loro gravità. L’incidente ha riacceso il tema mai sopito della sicurezza stradale in viale Stelvio. Cislaghi riconosce: «Le penisole posizionate dall’amministrazione in prossimità dell’incrocio garantiscono migliore visibilità -spiega – Questo va riconosciuto ma, come prova l’accaduto, evidentemente non bastano». Le penisole sono marciapiedi che impediscono alle auto di posteggiare vicino all’incrocio evitando così che chi si immette su viale Stelvio non abbia la giusta visuale. «La verità – continua Cislaghi – è che sul viale insistono due problemi: il traffico e l’alta velocità. Su quella strada si affacciano una chiesa e un oratorio, molto frequentati. C’è l’accesso all’ospedale cittadino. E’ necessario intervenire». La proposta: «Realizzare dossi e nei punti più pericolosi – dice Cislaghi – Delle castellane. Cioè rialzare tutto l’incrocio, così come pensato per via Galvani. Così di costringere gli automobilisti a rallentare e a rispettare le regole». Cislaghi è consapevole che buona parte del pericolo deriva da chi non rispetta il codice: «Spaventiamo chi non si allinea – spiega – Puniamo chi non rispetta le norme. Con dei Velo Ok, ad esempio, dopo le prime multe salatissime rallenteranno tutti: automobilisti e motociclisti. Serve però intervenire adesso: non aspettiamo che ci scappi l’ennesimo morto».

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