Caccia di frodo nel Parco Alto Milanese, la polizia di Legnano sulle sue tracce

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LEGNANO – La polizia del commissariato di Legnano ha individuato l’auto da cui, alla fine di febbraio, sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco nel Parco Alto Milanese, presumibilmente da uno o più cacciatori di frodo. A seguito di lunghi e pazienti accertamenti, gli agenti sono risaliti al proprietario dell’auto dal numero di targa, dopo la segnalazione di un testimone che, allarmato dagli spari, si era affacciato alla finestra della propria abitazione per vedere che cosa stava succedendo. La polizia è però cauta nell’identificare il proprietario dell’auto con l’uomo che ha usato un fucile da caccia in un’area dove questa è vietata tutto l’anno da tempo. Se saranno individuati con certezza, il o i cacciatori di frodo perderanno la titolarità del porto d’arma (sempre che ne siano in regolare possesso) e saranno denunciati anche per procurato allarme.

Animalisti denunciano raid a ripetizione

Da alcuni mesi la signora Graziana, che vive per sua scelta in una casa priva di allacciamenti all’interno del parco, segnala fra i vari abusi compiuti nella vasta area verde sul territorio di Legnano, Castellanza e Busto Arsizio, raid illegali di cacciatori contro le specie animali selvatiche del parco. Nei giorni scorsi la signora ha sporto denuncia insieme a META, il Movimento etico tutela animali e ambiente, per maltrattamento di animali, in particolare i conigli che si sono riprodotti in gran numero nel PAM. La stessa signora ha inoltre lamentato a più riprese atti intimidatori nei suoi confronti, proprio a causa del suo impegno nel difendere la fauna e la flora del parco.

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