Omicidio Prati, Cardano chiede al ministero l’onorificenza al merito civile per Iametti 

Cardano Costantino Iametti onorificenza
Laura Prati e Costantino Iametti

CARDANO AL CAMPO – La prima richiesta, inviata nel 2018 dal consiglio comunale di Cardano all’allora ministro degli Interni Matteo Salvini è caduta nel vuoto. Cinque anni dopo ci riprova la giunta guidata dal primo cittadino Maurizio Colombo a chiedere allo Stato italiano una onorificenza al merito civile per Costantino Iametti, l’ex vicesindaco rimasto gravemente ferito durante la sparatoria in municipio del 2 luglio 2013 che costò la vita a Laura Prati.

La delibera di giunta 

Le ricompense al merito civile sono concesse per premiare le persone, gli enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno. Attestano pubblicamente le benemerenze acquisite per meriti personali, e sono conferite con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro dell’Interno per le sole ricompense al valore e al merito civile. Perché allora non è ancora stato premiato Iametti, visto che – in base alla ricostruzione processuale – si mise davanti alla sindaca quasi per volerla difendere dalla furia omicida di Giuseppe Pegoraro, ferendosi alla testa e prendendosi due colpi di pistola in pancia? Colpa della burocrazia: cinque anni fa la pratica non andò a buon fine perché non venne istruita correttamente. Mancava infatti una apposita deliberazione di giunta comunale, che è avvenuta ora con la relazione sulla ricostruzione dei fatti firmata dall’attuale vicesindaco Valter Tomasini

La laurea per Laura 

Nel frattempo, nelle scorse settimane il figlio di Laura Prati, Massimo Poliseno, ha scritto nuovamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per cercare di ottenere il riconoscimento per sua mamma di una laurea alla memoria. Affiancando con non pochi sacrifici lo studio all’attività di amministratrice e alla gestione della vita famigliare, Prati infatti si iscrisse nel 2009 alla facoltà Facoltà di Scienze dei Beni Culturali e Ambientali dell’Università di Ferrara, riuscendo con determinazione a superare con ottimi voti gli esami che sostenne. «Era un sogno, quello di laurearsi, che mia mamma avrebbe certamente realizzato e che soltanto quegli spari in Municipio del 2 luglio 2013 le hanno impedito di concretizzare», dice Poliseno. «Sono fermamente convinto che la morte di una persona non debba tradursi anche nella morte dei suoi sogni e delle sue idee, ed è proprio per questo motivo che vorrei tanto riuscire ad aiutare mia mamma a realizzare il suo sogno facendo ottenere per lei il riconoscimento di una laurea alla memoria».

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