Per Iametti una medaglia al merito civile nel ricordo di Laura Prati

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CARDANO AL CAMPO – Una medaglia al merito civile per Costantino Iametti, l’ex vicesindaco rimasto gravemente ferito durante la sparatoria in municipio del 2 luglio 2013 che costò la vita a Laura Prati. A pochi giorni dal quinto anniversario dei tragici fatti che sconvolsero la città di Cardano al Campo, il consiglio comunale all’unanimità ha deciso di inoltrare formale richiesta al ministro dell’Interno Matteo Salvini, per tramite della prefettura, affinché all’attuale presidente del consiglio comunale, decano dell’aula con i suoi oltre ottant’anni d’età (metà dei quali seduto sui banchi dell’assemblea civica), lo Stato riconosca un giusto riconoscimento per l’attività svolta.

E’la minoranza a richiederlo

La richiesta è stata avanzata dal Gruppo Misto con Nicola Del Vecchio e votata ieri sera in aula all’unanimità (assenti Lega e Forza Italia). Vito Sessa (Movimento 5 Stelle) si è detto «d’accordissimo» ma ha sottolineato quanto sia strano che questa mozione sia nata dai banchi di minoranza. Del resto i dissidi interni all’attuale maggioranza di centrosinistra sono noti da tempo e si palesarono proprio nella seduta d’insediamento sulla votazione di Iametti a presidente del consiglio. Gli allora pratiani, oggi confluiti in A Sinistra, furono a un passo da far saltare il banco se il Pd non si fosse allineato alla proposta di eleggere Iametti al centro dell’assise. Ieri sera invece la votazione è avvenuta senza sbavature.

Il 2 luglio

L’ultima volta che uscì dalla porta del municipio, oggi Palazzo Prati, la sindaca era cosciente ma ferita. Era il 2 luglio del 2013. Aveva due proiettili conficcati in pancia, perdeva molto sangue. Laura Prati morì venti giorni dopo su un letto dell’ospedale di Circolo di Varese. Davanti a quella porta, per la quinta volta consecutiva, gli amministratori, i dipendenti comunali e la cittadinanza si riuniranno lunedì 2 luglio alle 9.45 per la consueta cerimonia dell’ammainabandiera, una tradizione che si ripete ancora una volta proprio nell’ora esatta in cui – scrivono i verbali poi diventati fonte di prova del processo – l’ex vigile Giuseppe Pegoraro entrò nell’ufficio di Prati e aprì il fuoco contro di lei e contro Iametti, colpevole soltanto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Iametti laura prati – MALPENSA24