Cardano, Iametti lascia la politica dopo 40 anni e due proiettili in pancia

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CARDANO AL CAMPO – Quello di ieri 25 maggio è stato l’ultimo giorno di Costantino Iametti a Palazzo Prati. Il presidente del consiglio comunale di Cardano al Campo, ultimo incarico di una lunga serie iniziata nel 1978 come membro della commissione edilizia, ha deciso di farsi da parte. Sarà inusuale per il suo zoccolo duro di elettori non trovarlo più oggi tra i candidati alle Amministrative, così come per i dipendenti comunali non vederlo ogni santa mattina aggirarsi tra i corridoi con qualche foglio in mano. Ma questa volta ha davvero detto basta. Non è la voglia che gli manca, è l’età. «Ne ho compiuti 83», sottolinea. E quando ne aveva 44 era già vicesindaco, nell’allora giunta di Angelo Verona sostenuta da Dc e Psi.

Il cursus honorum

Nel suo cursus honorum non manca proprio nulla. Assessore, consigliere comunale, membro del cda della scuola Porraneo, componente della Consulta urbanistica, presidente del consiglio comunale, persino membro della commissione consultiva da autonoleggio da rimessa con conducente. L’incarico più prestigioso è anche l’unico che non avrebbe mai voluto. Nel 2014, infatti, è stato sindaco facente funzioni, prendendo il posto di Laura Prati uccisa in municipio a colpi di pistola e accompagnando il Comune fino alle elezioni anticipate.

L’attentato in municipio

In quell’attentato rimase ferito anche lui. Nei primi istanti sembrava addirittura il più grave, perché aveva due proiettili conficcati in pancia e il sangue che gli usciva da una ferita vistosa in testa. Fisicamente, oggi, si è completamente ristabilito, «ma moralmente ho una cicatrice nel cuore che rimarrà per sempre». In tanti anni di amministrazione, non fa fatica a dire che i 14 mesi trascorsi accanto a Laura Prati come vicesindaco «sono stati i più belli e speciali». E quello della sindaca è l’unico nome che vuole ricordare. «Se nominassi qualcuno finirei inevitabilmente per dimenticarne altri. E allora permettetemi soltanto di ringraziare Laura, tutti i dipendenti comunali e la mia famiglia, in particolare mia moglie Amabile. Soprattutto in quei tragici momenti è stata molto importante».

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Ascoltare tutti

Costantino Iametti ha vissuto diverse stagioni politiche, una molto diversa dall’altra, ma dice di non aver mai cambiato il suo modo di fare politica. Basata su tre principi: «Ascoltare tutti, rispettare le persone, aiutare i più deboli». Tra le tante azioni seguite in prima persona, cita la realizzazione dell’area mercato e l’acquisto di Villa Prandi, attuale sede della Casa della Cultura. Il consiglio comunale, lo scorso anno, ha votato all’unanimità la richiesta – inviata al ministro dell’Interno Matteo Salvini – per fargli ricevere una medaglia al merito civile come «esempio di impegno sociale e civile per il bene comune». Sarebbe il coronamento di una lunga e intensa attività politica, giunta al capolinea. Ma è davvero così? Iametti lascia un piccolo spiraglio aperto. «Non mi impegno più in prima persona, ma sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza per i giovani».

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