Rigenerazione urbana, le minoranze di Cardano: «Poca trasparenza e partecipazione»

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CARDANO AL CAMPO – «Un deficit di trasparenza e partecipazione, che ha contraddistinto tutto l’iter di elaborazione della rigenerazione urbana». Le minoranze uniscono le forze e puntano i piedi sui progetti per ridare un volto nuovo a Cardano al Campo. Un tema che doveva essere affrontato ieri sera, 28 dicembre, in consiglio comunale. Ma poi rinviato alla prossima seduta utile, a causa dell’assenza – per motivi personali – dell’assessore all’Urbanistica, Vito Rosiello. Ora le opposizioni di “Cardano è” e “Progetto Cardano” rendono nota la loro posizione. A partire dall’emendamento presentato, toccando argomenti come il rilancio del centro e le valutazioni sugli obiettivi per liberalizzare gli esercizi di vicinato e le attività artigianali di servizio.

I «deficit»

«Quello della rigenerazione urbana è un tema che avremmo creduto sarebbe stato discusso e deliberato in via definitiva nell’ultimo consiglio comunale», premettono le opposizioni. «Con nostra sorpresa, così non è stato: la maggioranza non ha voluto nemmeno discutere, rendendo palese come nessuno tra i suoi banchi, assente l’assessore Rosiello, fosse in grado di relazionare sul punto e rispondere con un assenso o un diniego agli emendamenti presentati». In aula, proseguono, «avremmo certamente avuto l’occasione di replicare alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore». Due i punti. Da una parte, il «deficit di trasparenza, in quanto la tematica è stata quasi sempre trattata nell’ambito di riunioni informali, anziché attraverso lo strumento ordinario delle commissioni consiliari, le quali, essendo pubbliche, avrebbero consentito anche ai cittadini di seguirne i lavori». Dall’altra, il «deficit di partecipazione, perché non basta professare a parole l’intento di aprirsi alla condivisione e di cercare il più largo consenso sulle proposte, salvo poi nei fatti respingere al mittente come inappropriate le proposte di emendamento che le minoranze presentano».

L’emendamento

Un passaggio proprio sull’emendamento, che era «chiaro e circoscritto ad alcuni punti». In particolare, si chiedeva che «fosse ridefinito il perimetro che l’intervento definisce come “centro storico”, poiché a nostro avviso la zona nella proposta presentata appare disomogenea sotto il profilo edilizio e urbanistico. Ed eccessivamente estesa per dimensione, comprendendo anche edifici di recente costruzione». E ancora, veniva «lamentata come la proposta della maggioranza, nel perseguimento dell’apprezzabile obiettivo di liberalizzare gli esercizi di vicinato e le attività artigianali di servizio, omettesse tuttavia un’attenta valutazione delle implicazioni d’impatto viabilistico e sulla dotazione dei parcheggi».

«Maggioranza disinteressata»

In assenza dell’assessore, un appunto sul fatto che «la maggioranza non fosse in grado di relazionare sul punto». E questo «non ci stupisce: del resto, senza la partecipazione dei consiglieri di minoranza, Rosiello sarebbe stato da solo – o quasi – alla gran parte degli incontri sulla rigenerazione. Sintomo che, a fronte della centralità che sindaco e assessore all’urbanistica hanno sempre attribuito alla tematica della rigenerazione urbana, si pone il diffuso disinteresse nei suoi confronti manifestato dai loro colleghi di maggioranza».

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