Rigenerazione urbana a Cardano, Rosiello: «Costruiamo una città sostenibile»

Cardano assessore Vito Rosiello

CARDANO AL CAMPO – La sostenibilità ambientale, ma anche gli obiettivi di riqualificazione del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici. Fino alla riduzione dei rischi, sia sismici sia quelli dovuti ai cambiamenti climatici. Sono solo alcuni degli obiettivi da raggiungere per dare un volto nuovo a Cardano al Campo. L’intervento è firmato dall’assessore Vito Rosiello (Urbanistica), in vista del consiglio comunale di oggi, 28 dicembre, dove verrà finalmente affrontato il tema della rigenerazione urbana. Ribadita la volontà di un progetto che includa «largo consenso e massima condivisione». Anche in prospettiva di un emendamento presentato dalle minoranze e formulato «su basi instabili e argomenti che hanno poco a che vedere con l’oggetto in discussione».

Sostenibilità ambientale

Alla base, la coscienza che «in questi ultimi tempi si è ampiamente sancito il ruolo fondamentale della sostenibilità ambientale per le trasformazioni urbane e territoriali», dice.  Le pratiche di rigenerazione urbana «costituiranno un potente strumento atto a orientare la città proprio verso questi criteri». Lo studio eseguito, prosegue, approfondisce «molti aspetti rigenerativi, per individuare regole e indirizzi progettuali». Ma anche per «calibrare i contenuti e aumentare l’efficacia delle trasformazioni verso modelli di benessere di vita e di città resiliente». Tra i punti fondamentale, la rigenerazione di aree degradate, con precisi obiettivi «di miglioramento della qualità ambientale». In questo senso, il Piano deve «fissare l’attenzione sulle modalità di progetto, evidenziare le forme e le possibilità degli interventi, convogliare la linearità delle scelte con i dettami strategici, aspetti economici di risparmio e incentivi a chi mette in essere azioni, finalizzando un reale contributo per la costruzione della città sostenibile».

Gli ambiti e gli aspetti del progetti

Lo studio individua quattro ambiti significativi, «che rappresentano la maggioranza dei fabbricati datati, dismessi, decadenti o da rigenerare. E che coprono gran parte della città», aggiunge. Per questi settori («attenendoci scrupolosamente ai dettami delle leggi»), la proposta è «un metodo di considerazione delle trasformazioni previste, che dovranno tener conto di diversi aspetti». Tra cui: esclusioni, prescrizioni, incentivi, usi temporanei, semplificazioni, riduzione del rischio sismico, mobilità e accessibilità, attrezzature e spazi pubblici, destinazioni d’uso. Dopo il passaggio in consiglio, «non escludo un vademecum per la cittadinanza, affinché possa orientarsi meglio tra bonus statali e premialità comunali applicabili».

«Un lavoro che coinvolge tutti»

Oltre alle questioni pratiche, spazio anche alle azioni volte a «convocare tutti i componenti del consiglio comunale per comunicare, in via preliminare, le linee principali». Il tutto, «di intesa con il sindaco Maurizio Colombo e assenso della giunta e della maggioranza». La novità è «aver convocato, per due volte, tutti i 17 consiglieri e l’assessore esterno a un tavolo di lavoro, perché chiunque potesse esprimersi e contribuire». D’altronde, aggiunge, si tratta di un «progetto che non riguarderà un solo mandato amministrativo». Un metodo, questo, in cui l’assessore non ha negato di credere, in vista di «un comune obiettivo: la città e i cittadini». Non solo: «Non sarebbe stata per me una meraviglia constatare che potesse funzionare. Gli interventi fatti dai consiglieri e dai componenti, oltre alle commissioni territorio, sembravano tutti mirati a migliorare il progetto e quindi il risultato a vantaggio dei nostri concittadini e della nostra città». Da qui, i ringraziamenti a Sabrina Bianco (capo dell’ufficio Urbanistico) e Alessandra Pandolfi (professionista esterna), «per il lavoro che hanno svolto, la dedizione e la professionalità profusa, per la disponibilità di tempo data».

L’emendamento della minoranza

Le minoranza hanno presentato un emendamento al documento, «temo al solo scopo di vederselo respinto e avere la giustificazione di un loro voto non favorevole». E ancora: «È stata più volte chiesta la partecipazione democratica per un loro fattivo contributo su argomenti di primaria importanza. Ma devo convenire con chi mi avvertiva che stavo correndo il rischio di un nulla di fatto. Alla fine aveva ragione, ma mi ritengo comunque soddisfatto dei ritorni che sto avendo». E conclude: «Sono state concesse tutte le possibilità per poter discutere e presentare le proprie posizioni, sono stati forniti i documenti e le cartografie in possesso dell’amministrazione, oltre a tutte le notizie. Senza registrare alcuna osservazione di ritorno, fino alla presentazione di questo inappropriato emendamento».

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