Masterplan Malpensa, i timori sul rischio aeronautico del Comitato di Varallo

Masterplan Malpensa cargo city

MALPENSA – Il Comitato dei cittadini di Varallo Pombia per l’aeroporto di Malpensa lo scorso 15 dicembre ha depositato le controdeduzioni alle integrazioni presentate da Enac in relazione al Masterplan 2035. «Le gravi problematiche sulle quali abbiamo avuto modo di ricevere apparentemente dei riscontri hanno riguardato in particolare il “Rischio Aeronautico”», rendono noto. Inteso come «la valutazione – in termini di prevista probabilità e gravità – delle conseguenze in caso di incidente nella zona aeroportuale, dovuto a un evento causato dall’attività aeronautica derivante dal decollo, dall’atterraggio e dalle fasi correlate al movimento di un aeromobile».

Le valutazioni

In quest’ottica, si sono quindi concentrati soprattutto su queste valutazioni, «in quanto l’esatta identificazione della componente di rischio in uno scenario come l’ampliamento di una struttura aeroportuale – che comporta quindi inevitabilmente l’aumento del traffico aereo – è presupposto tassativo e inderogabile, preliminare e vincolante alla presentazione di una qualsiasi valutazione di impatto ambientale relativa a un aeroporto». Da qui, una serie di domande su come si possa presentare il progetto di ampliamento «in assenza di una documentazione esaustiva, che abbia esaminato in ogni aspetto un elemento così rilevante come questo rischio», ad esempio. Ma anche considerando che «c’è un Codice della navigazione che prescrive precisi adempimenti in tal senso» e «producendo una documentazione parziale e non chiara sul Rischio Aeronautico, associando solo in parte le ampie ricadute sulle aziende a Rischio da incidente rilevante (Rir)».

Il territorio

Domande che generano domande. Proseguono: «Che cosa potrà concludere il Ministero dell’ambiente a fronte della produzione di documentazione carente, di argomentazioni del tutto irrilevanti, a dir poco generiche e fuorvianti?». Aldilà della procedura di Via, singolarmente intesa, vi è un quesito che riguarda il territorio, il suo rapporto con l’aeroporto antecedente alla Via e che tocca «aspetti fondamentali», come la corretta misurazione dei livelli di inquinamento acustico, oltre al Rischio Aeronautico, dicono: «Come è possibile che gli amministratori locali non abbiano mai preso in considerazione i recenti orientamenti del Consiglio di Stato e della giurisprudenza amministrativa che li richiamano alla verifica dettagliata di quelli che sono gli algoritmi applicati per la valutazione di procedure standard, come per determinare gli indici di inquinamento e di rischio aeronautico?». E ricordano che  «tali orientamenti della giurisprudenza amministrativa sono risalenti al 2019. Il Masterplan è del 2021».

Il ruolo degli enti locali

In questo scenario, il monito: «È fondamentale che gli enti locali si applichino in quello che deve essere un controllo tassativo e costante della verifica delle prescrizioni di legge da parte del proponente Enac, dei pareri positivi della Commissione Via/Vas di Masterplan, a partire dalla valutazione della fondatezza, attendibilità e veridicità dei criteri impiegati per la creazione degli algoritmi che vengono oggi posti alla base della determinazione degli scenari (zonizzazione acustica in Lva con Aedt, validazione dell’impatto atmosferico con Aedt e curve di isorischio-Rischio terzi con algoritmo Saras ) che hanno rilevanza fondamentale sulla vita dei singoli cittadini». Con l’ultima domanda: «Sono e sapranno quindi gli amministratori locali essere all’altezza di quanto viene a loro demandato?».

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