Il Masterplan vuole demolire Cascina Malpensa. «Non si cancella la storia»

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MALPENSA – Il Masterplan 2035 prevede la demolizione di “Cascina Malpensa” per consentire l’ampliamento dei piazzali aeromobili. Una scelta a cui i nove sindaci dell’intorno aeroportuale si oppongono, come scritto nero su bianco nel documento del Cuv inviato al ministro per la Transizione ecologica. Sono contrari all’espansione della Cargo city, all’aumento dei voli notturni, alla realizzazione della airport city di fronte al T1, ma anche alla demolizione del luogo in cui ha avuto inizio la storia dell’aviazione italiana. Proprio lì, “luogo del sogno dell’uomo per la conquista del cielo”, il 17 maggio 1910 spiccò il volo il CA1 di Gianni Caproni.

Non si cancella la storia

Il territorio insorge. «Cascina Malpensa deve essere preservata», dice il primo cittadino di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, sottolineando che la sua è una posizione condivisa da tutti e nove i sindaci dell’intorno aeroportuale. Guido Colombo, alla guida della Città dei Tre Leoni dal 2005 al 2015, ricorda che la demolizione era già prevista già dieci anni fa nella prima bozza del Masterplan, poi ritirata prima di una bocciatura certa in sede ministeriale. Già allora il consiglio comunale si espresse contro con voto unanime: «L’indifferenza del Soggetto proponente all’ambiente storico culturale di questo nostro territorio è grave, e dimostra che non vi è stata analisi tra la conservazione e il mutamento dei luoghi poiché il suo vero obiettivo, più che realizzare una grande infrastruttura trasportistica è un grande progetto immobiliare».

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La Cascina Malpensa

Intanto Cascina Malpensa è ancora lì, come forma del passato tra la modernità dei due Terminal aeroportuali. Sorta alla fine del XVIII secolo nell’ambito della bonifica Tosi per tentare la coltivazione del cotone, venne presto riconvertita a uso militare. Vano fu il tentativo agricolo a causa della natura del terreno: una “malpensata”. E così nel 1910 la Cascina Malpensa era una località sperduta nella brughiera. Per Gianni Caproni fu il luogo perfetto dove far decollare il primo aereo su territorio italiano. Un luogo altamente simbolico, oggi un rudere abbandonato, che presto non potrebbe esistere più.

I sindaci di Malpensa scrivono al ministro: «Tutti i nostri No al Masterplan»

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