CARLO POGLIANI: “Sconfitta nel derby? Cambi tardivi”

punto carlo pogliani

Carlo Pogliani

Ero presente all’Arena Civica quel lontano 27 Giugno 1973: Marcello Fiasconaro corse in testa dal primo all’ultimo metro gli ottocento metri, stabilendo il nuovo record del mondo . . . 1’43’7!
Se noi andiamo a dividere i quasi 104 secondi per otto, ovvero cerchiamo di capire, piu’ o meno, in quanti secondi il campione italo-sudafricano avesse percorso i primi cento metri, aritmeticamente esce questo dato inconfutabile: 13 secondi!
Cosa significa? Che i primi 400 vennero percorsi in circa 52 secondi, anzi, forse anche meno, visto lo sprint finale del bellissimo atleta di casa nostra. Tutto cio’ per dire cosa?
Ho visto, rivisto e ririvisto Inter Milan! Un centometrista bravo, Tortu per intenderci, corre la distanza da lui preferita in dieci secondi circa. In quel lontano 27 Giugno 1973 già si correvano i cento metri in dieci secondi . . . quindi se, per assurdo, l’allenatore di Fiasconaro avesse imposto al suo mezzofondista di fare i primi 400 in 40 secondi, probabilmente il grandissimo Marcello, invece di frantumare il record del mondo, sarebbe arrivato ultimo. Cosa e’ successo? E’ successo che dopo un’ora di gioco il Milan non esisteva piu’ in campo, perche’ nessuna squadra al mondo puo’ sostenere il ritmo del primo tempo per 95 minuti. Cosa non e’ successo? Il Milan, fino al terzo goal dell’Inter, ha giocato con l’undici di partenza. Ora, io non pretendo che al rientro dagli spogliatoi tu sia giá intervenuto con un cambio(uno bravissimo tatticamente, Capello per intenderci, lo avrebbe fatto sbattendosene dei giornalisti). Ora io non pretendo che tu imponga lo stop dopo il primo goal facendo un cambio che stemperi un attimo il clima surriscaldato (uno non bravissimo ma bravo lo avrebbe fatto senza se e senza ma). Pretendo pero’ che anche l’allenatore dell’oratorio sotto casa mia al secondo goal . . . intervenga! Le penetrazioni centrali di Vecino e Brozovic ci hanno fatti a fette (sempre in mezzo). Il taglio del pareggio pure! Ma a palla scoperta non si scappa? Perche’ il fuorigioco al limite dell’area? Godin era solo e libero di scegliere l’imbucata.
Brozovic solo al limite su un pallone che scende dal primo piano non lo vedi nemmeno a livello di giovanissimi!
Ma a Romagnoli hanno insegnato ad andare di piede su un pallone basso invece di fare schermo con il corpo?
Quindi le responsabilità non sono solo dello pseudomister ma di tutti, con l’attenuante che i primi undici hanno giocato 45 minuti da Olanda anni 70 . . . non essendo pero’ l’Olanda anni 70 e al sessantesimo minuto, venendo meno per tecnica il palleggio, erano cotti come un brasato al barolo. Il primo cambio? Ottantesimo . . . dieci minuti dopo il terzo goal nerazzurro.
Dopo il goal di Marcelo Brozovic non c’era un milanista al mondo che non avesse intuito come sarebbe andata a finire.
Ora tutti, giustamente, sottolineano il fatto che i cugini siano piu’ forti . . . giusto? Lo sono sicuramente anche di Lecce e Cagliari . . . come sono finiti i due match? Ecco, appunto!
Anche un altro derby era sullo zero a due a pochi minuti dalla fine giusto? Poi arrivo’ Zapata! In panchina? Ecco appunto.
Ripartiamo dal primo tempo gestendo uomini e forze, forse in Europa League ci arriviamo . . . se tengono San Gigio e San Zlatan. Buon Milan-Juventus . . . in 1’43’7.

Carlo Pogliani Milan Malpensa24