Caro dottor Antonelli, adesso basta!

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di Fabrizio Iseni*

Devo constatare l’ennesimo sgarbo istituzionale del sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, nei confronti di Malpensa24. Sabato scorso, 1 febbraio, in risposta alle polemiche sulle cosiddette cartelle pazze, Antonelli ha convocato una conferenza stampa, escludendo i giornalisti del nostro on-line. Il motivo? Non sono graditi al primo cittadino bustocco; forse perché, Malpensa24, è stato il primo giornale a dare notizia delle proteste dei cittadini e degli interventi politici, anche di autorevoli esponenti della maggioranza di centrodestra, sul disagio provocato dall’azione di accertamento fiscale avviata da Palazzo Gilardoni.

Antonelli aveva tutto il diritto di rendere nota la sua versione dei fatti. Ma aveva anche il dovere di chiamare tutti i media all’incontro che, nelle intenzioni, sarebbe dovuto essere chiarificatore. Non l’ha fatto, sabato come altre volte. Tralasciamo a mio avviso i ritorni negativi sui metodi di comunicazione del sindaco, probabilmente viziati da una concezione personalistica della cosa pubblica e da un’idea di vecchio modello dispotico dei rapporti con la stampa, ma non mi posso esimere dal richiamarlo a precisi obblighi istituzionali, che vanno oltre le simpatie o le antipatie per gli operatori dei media. I quali fanno soltanto il loro lavoro e meritano rispetto e attenzione anche se scrivono cose sgradevoli per il signor sindaco, ma sempre in ossequio alla verità dei fatti e alla ineludibile correttezza giornalistica. Non vorrei però siano proprio le verità, soprattutto quelle scomode, a irritare Antonelli. Al quale Malpensa24 non ha mai negato spazio né possibilità di repliche e mai le negherà.

L’atteggiamento del sindaco di Busto Arsizio rappresenta una grave violazione della libertà di stampa, che non può più essere accettata. Per rispetto dei giornalisti/lavoratori e dei nostri tanti lettori, che non meritano di essere emarginati da un ufficiale di governo che, nonostante i tentativi di conciliazione, si è sinora dimostrato refrattario a qualunque iniziativa per ricondurlo alla normalità dei rapporti.

Da queste premesse e in virtù della mia attuale estraneità ai partiti, il dottor Emanuele Antonelli chiede, anzi, pretende di essere ricandidato per un secondo mandato. Le decisioni delle urne sono sacre, ma non posso non rilevare che un sindaco, che tra l’altro riveste un ulteriore ruolo istituzionale in qualità di presidente della Provincia, che deroga ai minimi doveri democratici, debba quanto meno essere messo in discussione. Mi aspetto quindi che tutti gli attori politici, che parlano e straparlano di democrazia, alla luce dei fatti sopra descritti non girino ancora la testa da un’altra parte.

*editore di Malpensa24

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