Caruso: «Lavoro per una Gallarate più sicura. E che esalti le sue eccellenze»

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Francesca Caruso (Fratelli d'Italia), assessore regionale alla Cultura

GALLARATE – La Sicurezza per altri cinque anni, la Protezione civile che torna tra le sue competenze e due nuove deleghe che avrà il compito di sviluppare nei prossimi cinque anni: Marketing territoriale e Rapporti istituzionali. Il rimpasto di deleghe ha soltanto sfiorato Francesca Caruso, che anche per il secondo mandato Cassani resta a Gallarate l’unica rappresentante in giunta di Fratelli d’Italia.

La Sicurezza è stato uno dei cavalli di battaglia del centrodestra nel primo mandato. Cosa rimane da fare?
Vogliamo dare continuità al lavoro impostato nel primo mandato e concludere il 10% di obiettivi non ancora raggiunti. Lo stiamo già facendo con l’integrazione del personale di polizia locale: a breve al comando arriveranno nuovi ufficiali e agenti. E poi naturalmente vogliamo realizzare i punti inseriti nel nuovo programma elettorale.

Quali sono i più qualificanti?
Sicuramente le pattuglie nei rioni, che passeranno da essere itineranti a fisse. E poi installare più colonnine Sos, come la prima già attiva in Boschina, e aumentare la videosorveglianza. Oggi ci sono 150 telecamere accese, negli ultimi 5 anni le abbiamo integrate del 40% vincendo ben sette bandi regionali. Vogliamo continuare su questa strada. E poi proseguiremo l’opera di prevenzione con le campagne per la sicurezza stradale nelle scuole e contro le truffe agli anziani.

Cosa ci dice in merito alle nuove deleghe?
Riprendo la Protezione civile, che aveva lasciato anni fa. Reputo il Marketing territoriale una delega stimolante perché ricomprende tanti ambiti con un unico obiettivo: dare una vetrina alle eccellenze gallaratesi. Che sono tante, in ambito industriale, artigianale, gastronomico e sportivo.

E dire che cinque anni fa la criticavano perché non era di Gallarate ed era stata catapultata dopo le elezioni.
Io non ho mai risposto alle polemiche, ho sempre detto che avrei fatto parlare il lavoro e che i gallaratesi mi avrebbero valutato per quello che faccio, non per dove arrivo. E’vero, sono arrivata da un’altra città, ma il consenso ottenuto alle ultime Amministrative dimostra che i gallaratesi mi hanno adottato e apprezzato. Hanno capito che ci ho messo il cuore. E poi ormai ho la residenza a Gallarate, è una realtà che mi ha conquistato.

Le è dispiaciuto lasciare il ruolo di vicesindaco?
Più che essere dispiaciuta per averlo perso sono contenta di averlo avuto. Sono stata e per sempre resterò l’ex vicesindaco di Gallarate, e questo per me è importante e va bene così. In politica si fanno passi avanti e passi indietro: bisogna saperli accettare. Io sono una donna di partito che risponde al partito.

Fratelli d’Italia ha ottenuto il triplo dei voti rispetto al 2016, ma meno delle aspettative. Cosa non ha funzionato?
Noi puntavamo alla doppia cifra e l’abbiamo ottenuta, e poi Gallarate è uno dei Comuni in cui abbiamo preso la percentuale più alta. Ovviamente in politica ci si aspetta sempre un risultato migliore, ma io mi ritengo soddisfatta.

Non era invece soddisfatto l’ormai ex commissario Salvatore Marino. Condivide la sua dura presa di posizione?
Marino è un bravissimo commissario, un uomo con un’esperienza politica lunga e importante. Siamo gli unici due in provincia a far parte dell’assemblea nazionale. Come tutte le persone che mettono il cuore in quello che fanno, a volte ha delle posizioni che esprime in maniera appassionata. Ma ci sta, in un partito si possono anche avere idee diverse, questo non vuole dire che ci sia uno screzio.

Ma non ha ragione quando dice che un solo assessore in giunta per Fratelli d’Italia è troppo poco?
Forse lui preferiva avere un assessore in più, ma si sono fatte delle scelte differenti che sono state condivise a livello provinciale. Quello era il suo punto di vista, ma anche a livello sovracomunale si sono fatti altri ragionamenti che poi anche lui, alla fine, ha accettato. Perché anche lui è un uomo di partito e risponde al partito.

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gallarate francesca caruso intervista – MALPENSA24