Caso mascherine, chiesto il processo per l’ex presidente della Camera Irene Pivetti

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Nella foto Irene Pivetti

BUSTO ARSIZIO – Caso Mascherine, il Pm di Busto Arsizio Ciro Caramore ha chiesto il rinvio a giudizio per Irene Pivetti (non presente in aula) e per tutti gli altri imputati. L’udienza questa mattina in tribunale a Busto davanti al Gup Anna Giorgetti che ha stabilito come il processo dovesse essere celebrato tra le aule del palagiustizia di via Volturno e non essere trasferito altrove (Milano o Roma) come richiesto dalle difese.

Le accuse

Nonostante il Gup abbia già deciso anche questa mattina i difensore sono tornati a proporre eccezioni sull’incompetenza territoriale del tribunale bustocco. Eccezioni ancora una volta rigettate. L’ex presidente della Camera Irene Pivetti è accusata a vario titolo, insieme alla figlia, il genero, l’imprenditore Luciano Mega e altri soggetti di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio nell’ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro arrivate a Malpensa durante l’emergenza Covid. Secondo l’accusa sarebbero invece state consegnati dispositivi di protezione individuale solo per un valore di 10 milioni, di qualità scadente, praticamente inutilizzabili e con falso marchio CE.

Chiesto il rinvio a giudizio

Oggi il Pm ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio. Richiesta alla quale si sono associate le 13 parti civili costituitesi in giudizio (tra queste compaiono lo Stato, il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle Dogane, l’Agenzia delle Entrate, oltre alle principali strutture medico ospedaliere che hanno ricevuto le mascherine oggetto del contendere). Le difese hanno chiesto il non luogo a procedere. Nessuno degli imputati ha chiesto di essere ammesso a riti alternativi. Venerdì 14 giugno, al termine delle discussione dei difensori, è attesa la decisione del Gup Giorgetti.

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