Rotonda sul Sempione, Casorate Aperta punta il dito: «Propaganda ambigua»

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CASORATE SEMPIONE – «Ravvivare l’attenzione dei cittadini è uno strumento politicamente utile. Tuttavia, in questo caso, ci pare che si tratti della solita propaganda condita da una buona dose di ambiguità». Il gruppo di minoranza Casorate Aperta non ha aspettato molto dalle ultime dichiarazioni del sindaco Dimitri Cassani per farsi sentire. Lo fa al veleno, partendo dalla realizzazione della rotonda sul Sempione di via 2 Giugno, inserita nel Piano triennale delle opere pubbliche per il 2024. Per arrivare a discutere le posizioni dell’amministrazione sul progetto ferroviario Malpensa t2-Gallarate. Così: «Com’è possibile dichiararsi fermamente contrari, presentando anche ricorsi e affini, e poi contrattare per la realizzazione della ormai famosa rotatoria nelle vicinanze della zona industriale?».

«Contentini in opere pubbliche»

La rotatoria è già presente da anni nelle previsioni del Pgt. E in questo caso «viene legata al nuovo collegamento ferroviario», proseguono i civici di minoranza. Il riferimento va alle recenti dichiarazioni di Cassani, che ha spiegato che quando è stato discusso il tracciato per la posa dei binari «è stata inserita la rotonda nella fase progettuale», ricordano. Dunque, nel caso il progetto andasse in porto, «la rotatoria sarebbe a carico di chi realizzerà la ferrovia, perché direttamente legata alla viabilità del tracciato», citano. E tirano le loro conclusioni: «Casorate non può limitarsi a ricevere contentini in opere pubbliche come se fossero compensazioni valide a lenire lo scempio ambientale che potrebbe avvenire sul territorio. Ed è inaccettabile che questo venga “venduto” alla popolazione come un successo amministrativo, nel tentativo di nascondere la palese incoerenza che si manifesta lavorando in questo modo su due fronti contemporaneamente».

L’iter e le opinioni

Casorate Aperta fa un passo indietro, sostenendo che «più volte è stata cambiata opinione in merito al collegamento». Prima nel 2015, quando sulla stampa «erano comparse le dichiarazioni del sindaco». Ovvero che «non ci sarà ostruzione da parte del Comune per la realizzazione del collegamento ferroviario». E chiedendo che ci fossero «garanzie, a partire dalla condivisione di un progetto che sia di minor impatto possibile per il territorio». Poi nel 2018, «cambiando posizione e spostandosi verso una maggiore tutela del territorio, condividendo la proposta delle minoranze riguardo alcuni “buoni propositi”, con una delibera di consiglio e, successivamente, con la presentazione del ricorso al Tar». Fino a oggi. Prosegue così l’opposizione: «Dal modo di presentare tali opere sembra quasi lasciarsi intendere che il primo e più importante piano d’azione, quello dei ricorsi e della tutela ambientale, venga già dato per perso. Occorre essere pragmatici, ma anche coerenti con le proprie azioni. Ed essere in grado di discuterne con i cittadini senza trincerarsi dietro l’ineluttabilità dell’opera o dietro ad una ferma resistenza a seconda dell’occasione – o dell’opportunità – che si presenta».

Prendere posizione

Non mancano gli accenni alle questione politica. Una politica che «fatta anche di idee chiare, ferme e strutturate: ogni tanto bisognerebbe essere in grado di chiarire la propria posizione una volta per tutte. E, per mantenere la credibilità di una buona azione politica nei confronti di tutta la cittadinanza, certe ipotesi di “contrattazione” andrebbero discusse preventivamente anche negli organi di consiglio, dove tutti i cittadini vengono rappresentati e possono assistere». Fino all’altra ipotesi («ma che lo si dichiari apertamente»), dove «non si condivide più la posizione di tutela espressa nella delibera del 2018 e quindi ci si prende la responsabilità di modificarla aprendo all’accordo a danno di cittadini e territorio».

Tutela e rispetto dei cittadini

In questa situazione i civici di Casorate Aperta si dicono «coscienti della concreta possibilità che lo scempio si compia. E che non potrà essere alleviato da alcuna opera “generosamente concessa” o “furbescamente ottenuta”: qualsiasi azione a riguardo dovrà essere eseguita pretendendo sempre il rispetto delle norme e avendo sempre presente qual è il ruolo di un’amministrazione pubblica locale: la tutela e il rispetto dei propri cittadini e del suo territorio». Concludono così: «Siamo stupiti, tra le altre cose, di come si cerchi sempre di far passare per opere pubbliche di successo operazioni non direttamente dipendenti dall’amministrazione. Ad esempio, questa. O tutte le operazioni legate al centro Rosa dei Venti».

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