Casorate, sicurezza stradale davanti a scuola. «Ci sono voluti sei anni»

Casorate Sempione viabilità scuola

CASORATE SEMPIONE – «Ci sono voluti 5 anni di dura opposizione e sei anni di governo dell’attuale Amministrazione per rendersi conto che si comprendono, forse solo ora,  le scelte varate dall’amministrazione in carica dal 2010 al 2015, preoccupata di rivedere una diversa mobilità cittadina, per una maggiore sicurezza stradale a tutela dell’utenza debole». Con queste parole gli ex assessori Tiziano Marson, Marco Grasso e Dino Colella commentano la decisione del sindaco Dimitri Cassani e della sua squadra di rivedere la viabilità attorno alle scuole. Perché loro, per il senso unico in via De Amicis varato con il medesimo obiettivo, ovvero la tutela dei bambini, furono pesantemente attaccati dall’attuale primo cittadino allora in opposizione.

La controrivoluzione viabilistica

«L’attuale Amministrazione, al primo anno del primo mandato, spazzò via con una controrivoluzione la viabilità da poco modificata, riportandola indietro di cinque anni, per rispondere meramente ad una promessa elettorale», spiegano i tre ex amministratori di centrosinistra. «E solo ora, con una delibera di giunta da 40.000 euro quale parte del contributo messo a disposizione da Regione Lombardia che si riconosce imprescindibile, recupera il percorso intrapreso da chi li ha preceduti, condividendone  gli obiettivi? Obiettivi che riguardano la sicurezza stradale, con particolare riguardo all’utenza debole».

Via De Amicis

Marson, Grasso e Colella ricordano che nel 2011 proprio la via De Amicis e parte della via Roma, davanti alle scuole elementari e medie, vennero pensate a senso unico in funzione di una maggiore sicurezza dell’utenza scolastica e e degli accompagnatori. «Questa amministrazione, invece, le ha riportate a doppio senso di marcia, nonostante calibri stradali ridotti e con la presenza incrementata di molti parcheggi a lato strada. Sono stati cancellati, ove presenti, quasi tutti i tracciati individuati nel centro storico e in prossimità delle scuole per lo spostamento a lato carreggiata dell’utenza debole, voluti anche come misura per rafforzare la riduzione di velocità degli autoveicoli nella Zona 30; la riqualificazione delle rotonde, in particolare quella su via Como via Milano, ha visto rimuovere, poco più di due anni fa, le gocce spartitraffico e parte delle segnaletica che rallentavano l’immissione e l’attraversamento della rotatoria, crocevia molto sollecitato dal passaggio di attraversamento degli automezzi, peraltro ora bisognoso di manutenzione visto lo stato in cui si trova; in ultimo, l’aver rigirato la viabilità in entrata al paese anche dalla Via Verbano dove prima prevaleva l’uscita, ha riportato maggiore congestione di ingresso dal Sempione e di attraversamento su quella strada verso il centro cittadino».

Una viabilità moderna

Morale, oggi sembrano essere tutti d’accordo su una maggiore attenzione alla sicurezza stradale e all’utenza debole. «Ma, proprio per questo, perché si sono persi dieci anni per mantenere il punto su una faziosa promessa elettorale?», domandano i tre ex componenti della giunta Quadrio. «Perché non si sono perseguiti in continuità gli obiettivi che ora sembrano condivisi, anche con gli adeguamenti e gli aggiornamenti necessari o anche con un vero e proprio progetto alternativo sulla mobilità sostenibile in paese, su cui trovare delle convergenze mediando e magari condividendo le scelte a beneficio di tutte le utenze e non limitandosi a discutibili quanto semplificati interventi?».

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