Sesto Calende, al via la demolizione di un piano abusivo dell’ecomostro

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SESTO CALENDE – Sono già iniziati i lavori per la trasformazione dell’ex ecomostro di Sesto Calende in un moderno complesso residenziale e di servizi pieno di verde a ridosso del centro? No, perché per realizzare il nuovo e avveniristico palazzo da 12 piani serve una Variante al Pgt. Ma qualcosa in cantiere si sta comunque muovendo. Ed è l’ex sindaco Marco Colombo, nuovo proprietario dell’area attraverso l’azienda di famiglia, a fare chiarezza: «Stiamo solo demolendo gli abusi edilizi fatti da altri».

Un intero piano abusivo

Colombo spiega cosa sta avvenendo in cantiere visto che si tratta di un’area strategica (sul Sempione in pieno centro storico a Sesto Calende) per giunta sotto gli occhi di tutti: «Al momento stiamo solo demolendo un intero piano abusivo costruito tra il 2007 e il 2008; non si conosce il motivo ma nessuno in Comune se ne è mai accorto, almeno fino al mio insediamento a sindaco nel 2009. Subito dopo ho fatto eseguire un sopralluogo e abbiamo fatto partire la procedura di contestazione del piano abusivo. Detto questo non voglio far polemica, potrei scrivere un intero libro, anche se mi piacerebbe sapere quante volte il sindaco e la giunta (quelli che oggi gridano e scrivono solo cattiverie contro questo progetto) sono passati davanti al cantiere, in pieno centro a Sesto Calende, e non si sono accorti di un intero piano abusivo quasi completamente finito».

I prossimi passi

L’ex sindaco, oggi consigliere regionale per la Lega, spiega che la “Enrico Colombo Spa” va avanti determinata con il risanamento dell’area ex Q8 con l’obiettivo di dare nuova vitalità ad un pezzo importante della città. «I prossimi passi dopo la demolizione del terzo piano, che abbiamo quasi completato, saranno le demolizioni dei fabbricati ammalorati e ormai pericolanti così da ottenere la messa in sicurezza di tutto il comparto. Solo così facendo potrà partire la procedura per ottenere i permessi necessari per poter costruire, ci vorranno almeno 6/7 mesi, quello che gli enti preposti (Comune, Parco Ticino, Soprintendenza, Provincia di Varese) ci autorizzeranno. Inutile dire che noi crediamo fortemente nel nostro progetto di riqualificazione e anche i report ricevuti da sestesi e non sono molto positivi».

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