Cassani svela: dopo gli arresti Longobardi chiese l’assessorato al Commercio

Cassani Longobardi assessorato Commercio

GALLARATE – C’è un retroscena che spiega perché i rapporti tra la maggioranza che sostiene Andrea Cassani (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega civica di centro) e la lista civica Gallarate 9.9 – rappresentata in aula da Rocco Longobardi – da sei mesi sono freddissimi. Lo ha svelato il sindaco lunedì sera 9 dicembre in consiglio comunale: «Qualcuno mi ha chiesto l’assessorato al Commercio e io non mi sono piegato».

L’assessorato al Commercio

«Anche i più civici e i più nuovi come Rocco Longobardi non facciano i verginelli qui dentro, quando dopo gli arresti del 7 maggio scorso qualcuno è venuto a chiedermi l’assessorato al Commercio per sostenere questa maggioranza», ha dichiarato in aula Cassani. Mentre era in atto il rimpasto di giunta – inevitabile dopo l’arresto di Alessandro Petrone e la decisione della maggioranza di estromettere Forza Italia dall’esecutivo – ci sarebbe dunque stato un tentativo di avvicinamento tra il centrodestra e Gallarate 9.9 che, fino ad allora, si era mantenuta in opposizione con un atteggiamento costruttivo, talmente collaborativo che arrivò pure a votare la Variante al Pgt. I tempi sembravano maturi, dunque, per pensare di fare un passo ulteriore. Ma, secondo Cassani, Gallarate 9.9 chiese come condizione il posto occupato dal 2016 da Claudia Mazzetti e lui si oppose. «Ce li abbiamo qua i messaggi», ha detto il sindaco sventolando lo smartphone. «Ho chiamato Rocco Longobardi per capire se ci stava all’interno di un progetto di maggioranza chiedendo un nome civico e qualcuno mi ha chiesto l’assessorato al Commercio. Io non mi sono piegato».

Solo bugie

La ricostruzione di Cassani è stata interrotta dalle grida fuori microfono di Longobardi. «Sono soltanto bugie», ha ripetuto più volte, prima di rispondere con un «Mi cacci pure» al presidente del consiglio comunale Donato Lozito che tentava di riportare la calma. Lo sfogo di Cassani era stato provocato dal primo intervento di Longobardi e in particolare da questo passaggio: «La nostra città ha bisogno di voltare pagina, anzi deve cambiare totalmente il libro e lo spartito, e deve farlo in maniera decisa. Non  si possono continuare improbabili azioni di pulizia limitandosi al rimpiattino di persone e assessori, con baratti più o meno mistificati, con un consiglio comunale ridotto a un mercato. Caro sindaco, la nostra opposizione è un atto di lealtà, perché vuole impedire alla sua amministrazione di continuare a correre verso la rovina».

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