Cassano, al lavoro chi ha il reddito di cittadinanza: partiti i primi 5 progetti

CASSANO MAGNAGO – Dai servizi allo sportello polifunzionale, a quelli dell’ufficio Territorio. Ma anche le operazioni a supporto dei Servizi Sociali e un aiuto alle attività della biblioteca, che hanno ripreso a pieno regime. A Cassano Magnago hanno preso il via i primi quattro Puc (Progetti di utilità collettiva), che coinvolgono cinque percettori del reddito di cittadinanza. Lo rende noto il sindaco Nicola Poliseno: «I progetti erano stati già presentati, ma mancava la parte finale, ovvero il matching tra le richieste e le persone disponibili». Ora sono finalmente operativi. «Si tratta di persone giovani, che possono cogliere l’opportunità di svolgere dei servizi socialmente utili e in più fare esperienza per riprendere mano con il mondo del lavoro».

Cinque persone, quattro progetti

Dei cinque percettori a disposizione, due sono stati collocati allo sportello polifunzionale. «Rileveranno la temperatura corporea e compileranno il registro dedicato», spiega il primo cittadino. Inoltre, daranno «supporto nell’accoglienza della cittadinanza, sia telefonica che in presenza, per l’offerta di informazioni sui servizi e prendendo in mano l’organizzazione dei numeri di attesa e dei posti a sedere». Ma si faranno anche carico della «gestione delle prenotazioni». Ovviamente tutto nel rispetto delle norme anti-Covid in vigore. «Avevamo una risorsa per questo tipo di attività, ma ora che si torna a lavorare ad un regime più normale c’è bisogno di un sostegno».
Un’altra persona si occupa «dell’archiviazione e della scansione delle pratiche, oltre ad aiutare i nostri geometri» all’ufficio Territorio. Mentre un quarto percettore è ai Servizi Sociali, «per svolgere lavori amministrativi come raccogliere documenti e smistare le pratiche».
Il quinto beneficiario è collocato in biblioteca. «Anche in questo caso si tratta di mansioni come recuperare e ordinare i libri», prosegue Poliseno. «E daranno una mano alle bibliotecarie anche a gestire le normative, come il solito controllo della temperatura all’ingresso o la pulizia degli spazi esterni all’edificio».

«Il cerchio si chiude». Ora gli altri Puc

I beneficiari lavoreranno 16 ore alla settimana ciascuno, con tanto di formazione professionale e sulle normative anti-Covid. Inoltre, hanno anche un’assistenza sanitaria sul lavoro. «Diciamo – aggiunge il sindaco – che in questo modo si chiude un po’ il cerchio, c’è voluto tempo ma alla fine siamo riusciti a lanciare questi progetti importanti tanto per noi, quanto per le persone che possono cominciare a riprendere familiarità col mondo del lavoro».
Ora si aspetta di poter partire con i prossimi Puc. Sono il servizio di sorveglianza dei bambini durante l’ingresso e l’uscita da scuola, che dovrebbe partire a settembre, e quello per la manutenzione delle aree verdi.

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