CASSANO MAGNAGO – La premessa è doverosa («Non abbiamo nulla in contrario a che i giovani abbiano occasioni di divertimento ed aggregazione»), ma il giudizio della Lega di Cassano Magnago sul Woodoo Fest che si è svolto dal 20 al 23 luglio all’area feste comunale di via Primo maggio è pesantemente negativo: «Poniamo l’accento sulla mancanza di senso civico che prevedrebbe un’attenzione al resto della cittadinanza pesantemente disturbata dal frastuono insopportabile sino ben oltre la soglia della mezzanotte».
Cultura e permessi
«Proprio perché gli organizzatori si fanno paladini della cultura inclusiva», si legge in una nota diramata dal segretario della sezione cittadina Giorgio Gabbiani, la Lega si sarebbe aspettata un atteggiamento più rispettoso nei confronti dei cittadini che «di fatto sono i proprietari dell’area». E ancora: «Non vogliamo nemmeno dubitare che non siano state rispettate le disposizioni di legge riguardo la salute e l’ordine pubblico: qualche dubbio ci rimane e contiamo di approfondirlo nelle opportune sedi. A partire dal campeggio e dai permessi rilasciati».
La Lega vuole vederci chiaro anche sui conti del Giro d’Italia («Il dato economico positivo non esiste perché non ci si può dimenticare di alcune spese che non sono state conteggiate») e annuncia: «I documenti esistono e dovranno essere resi pubblici, poi sarà la gente a giudicare se la perdita dell’evento è stata trascurabile o se invece si poteva fare diversamente».
Bello Figo a Cassano
Il Carroccio si rivolge infine all’assessore alla Cultura Alessandro Passuello in merito alla presenza del rapper Bello Figo il prossimo fine settimana all’area feste comunale: «E’ al corrente dei precedenti connessi alle esibizioni di questo “artista”? E’ al corrente che a Legnano è stato sospeso il suo concerto per problemi di ordine pubblico? Sorvolando sui messaggi veicolati nelle sue canzoni che sono stati considerati blasfemi e sessisti, chiediamo se sia cultura ascoltare i suoi testi». Gabbiani confida che l’amministrazione Ottaviani comprenda che le rimostranze della Lega sono «un richiamo oggettivo al rispetto della cosa pubblica a loro affidata per essere gestita con il concetto del buon padre di famiglia, nel rispetto delle regole e dei cittadini».