Nasce l’Associazione Islamica Castanese: «Il terrorismo non ha religione»

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CASTANO PRIMO – La prima uscita pubblica. Un momento per incontrare la cittadinanza, confrontarsi e farsi conoscere. Quattro mesi fa si è ufficialmente registrata, quattro mesi dopo, e precisamente sabato scorso (6 aprile), la neonata Associazione Islamica Castanese si è ritrovata in piazza Mazzini a Castano con un gazebo. C’era il fondatore e presidente, Rizwan Naeem (pakistano d’origine, ma da oltre 20 anni residente a Castano), c’erano diversi componenti del gruppo (ed anche di altre realtà locali), più in generale c’era l’intera associazione islamica castanese. Un momento per incontrare la cittadinanza, confrontarsi e, soprattutto, farsi conoscere.

Si sono costituiti il 27 dicembre 2018

«Il 27 dicembre del 2018 siamo nati – spiega lo stesso Rizwan – Sabato scorso, invece, abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa, perché per noi è fondamentale che si crei un dialogo con i cittadini. Nello specifico, l’idea di costituirci come realtà associativa arriva dal fatto che, nel tempo, la comunità mussulmana in città è aumentata, tanti i ragazzi che vivono qui e che hanno voglia di imparare il Corano e conoscere la nostra religione, ma siccome non c’è un punto dove si possa fare ciò, ecco appunto la volontà di creare un gruppo in tale senso. Riteniamo che sia un passo importante per Castano e in generale per il territorio, un tassello significativo per quanti vivono da noi ormai da anni e in parallelo per coloro che arrivano e che non sanno come comportarsi e muoversi, che non conoscono i principi veri e propri della religione, gli insegnamenti che questa dà, basati sul rispetto del prossimo. La cosa fondamentale, inoltre, e che ci teniamo a ribadire di nuovo è che abbiamo fatto e faremo tutto secondo le leggi italiane e nel rispetto degli altri».

Un momento per farsi conoscere

Quattro mesi di vita, dunque, quattro mesi durante i quali il gruppo è cresciuto. «Sono, infatti, diverse le persone che si sono avvicinate – continua – Non solo cittadini mussulmani, bensì pure italiani che ancora non ci conoscevano o avevano dei dubbi nei nostri confronti e che abbiamo cercato di chiarire. Perché, ci tengo a precisarlo di nuovo, la religione ti insegna pace e ti dice di amare il prossimo; la prima cosa che deve esserci, insomma, è l’umanità. Da qui, pertanto, quei due messaggi che sono stati scritti sui due striscioni appesi al gazebo («Salviamo il mondo tutti insieme. Il terrorismo non ha religione» e «Siamo contro il terrorismo. Vogliamo la pace»), appunto per sottolineare che il terrorismo non ha religione, in quanto non esiste nessuna religione che spinge all’odio, al terrore, al contrario, invece, tutte ti indicano la strada della pace».

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