Il centrodestra di Fagnano all’opposizione litiga anche sui banchi del consiglio

Da sinistra Fasolino, Bossi e Almasio

FAGNANO OLONA – Sull’opportunità di dare una nuova sede alla polizia locale sono entrambi d’accordo, eppure sono riusciti a litigare lo stesso. Strano? Per nulla visto che di mezzo c’è il centrodestra di Fagnano, abile nel farsi del male senza l’aiuto esterno. E così è andata nello scontro in consiglio (l’altra sera mercoledi 5 aprile) tra Federico Fasolino di Fratelli d’Italia e Luciano Almasio di Forza Italia. E il botta e risposta ora rischia di mandare a carte e quarantotto il tentativo di ricucitura dell’intera coalizione in atto.

Come la tela di Penelope

C’è lo zampino di Fabio “Penelope” Beltemacchi nella ricostruzione del centrodestra di Fagnano che è andato in frantumi con la caduta della giunta Catelli. E la tela altro non è che la compattezza del centrodestra. E quel che Beltemacchi cerca di ricomporre durante gli incontri tra gli esponenti di partito poi viene demolito in consiglio. Come accaduto nell’ultimo, andato in scena al Castello l’altra sera, dove all’ordine del giorno c’era l’approvazione del consuntivo. Ma andiamo con ordine.

Nel centrodestra fagnanese i panni della mitica moglie di Ulisse li sta indossando Fabio Beltemacchi, segretario cittadino della Lega che sta cercando di ridurre le fratture tra Fratelli d’Italia e il resto della coalizione e che ha di recente organizzato un incontro tra alleati.

Non bisogna, infatti, dimenticare che la fine anticipata del mandato Catelli ha fatto implodere il centrodestra con il gruppo di Fratelli d’Italia guidato da Fasolino che ha scelto di correre alle elezioni successive in solitaria e sotto le insegne civiche di Fagnano Tricolore pur di non aver nulla a che fare con chi veniva considerato come “infedele” al sindaco di quel tragico mandato. Scelta che ha fatto naufragare l’unità (ma a Fagnano le parole unità e centrodestra non vanno di pari passo da anni) della coalizione.

Un remake

Ora però Beltemacchi, in silenzio e a fari spenti, ha iniziato a tessere la tela per ridurre le distanze e ricomporre le spaccature. Tanto che, proprio qualche giorno fa, seppur con qualche frizione, l’incontro tra leghisti, Fratelli e qualche esponente di Forza Italia (non tutti, perché anche qui, quel che resta del partito è spaccato) non è andato malissimo.

Ma la tela cucita da Beltemacchi è subito stata disfatta da quanto accaduto in consiglio con Luciano Almasio (forzista) che sulla nuova sede dei vigili, accusa il Fratello Fasolino di aver bloccato l’operazione ai tempi della Catelli. Il battibecco tra i due consiglieri di opposizione a molti dei presenti è sembrato un remake. In realtà è la conferma che il segretario del Carroccio ha davanti a sé un un’ardua impresa. Soprattutto dopo lo scambio di accuse.

«Chi oggi in consiglio si dice soddisfatto – ha detto Almasio riferendosi a Fasolino – è la stessa persona che ha bloccato tutto». Botta e risposta: «Io non ho bloccato nulla – ha ribadito Fasolino – Forse è qualcun altro che deve spiegare perché non ha acquistato gli immobili che è andato più volte a vedere». Parole come benzina sul fuoco che arde da anni, mai spento e che di tanto in tanto divampa incenerendo la coalizione.