Centrodestra unito, ma divisi ai gazebo e nei programmi. Con Farioli… Cambiamo!

Da destra, Luca Rossi, Alberto Amato e Giuseppe Anselmo

Facciamo riferimento alle ultime dichiarazioni apparse sui giornali, da parte di esponenti vari a carattere provinciale e nazionale, che si accorgono solo ora di un malessere sempre più diffuso, sul territorio, del cosiddetto “centrodestra unito” tradizionale.
Queste esternazioni, sono emblematiche dimostrazioni di ciò che si è ormai dimenticato o peggio che non si vuole considerate più nemmeno, e cioè  che nelle elezioni amministrative, si votano le persone, un sindaco, una proposta condivisa di programma e soprattutto una visione di come si vorrebbe la propria città, preferibilmente non per un semplice quinquennio ma per le prossime generazioni che la abiteranno. 
A Busto si sta costruendo un percorso finalmente alternativo rispetto alla ormai stabilita consuetudine; non si stanno mettendo insieme dei partiti con un’idea spesso diversa della Città (se non addirittura marginale e secondaria rispetto al semplice desiderio di affermazione elettorale), sulla base di imposizioni “dall’alto”, di accordi provinciali, regionali o nazionali, bensi partiti, ma soprattutto persone, con un’idea comune del “fare”; che parte dalla famosa e tanto denigrata “base”. E la cassa mediatica di questa cosa sta arrivando fino a Roma, perché per la prima volta, in una Città, non capoluogo di Provincia, ma comunque con un suo peso nazionale, si sta mettendo in dubbio il ‘dogma’ di un centrodestra unito, con i tre partiti storici, FI, Lega e FdI, che così uniti poi, in realtà, non sono proprio. Risonanza mediatica anche per il ‘nome’ di spicco della persona che si è reso artefice di questo progetto e di questa visione diversa dall’ordinario, e cioè Gigi Farioli; da sempre uomo di partito stimato ma soprattutto diligente e rispettoso, esponente di Forza Italia; che però questa volta ha detto ‘no’, prendendo una sua precisa direzione, diversa dallo status quo tradizionale.
La lista comune dei “moderati”, (liberali-popolari) che si sta mettendo in piedi a Busto, sarà composta da partiti di eguale dignità, con un programma di governo della città condiviso, a cui non importa nulla, di collocarsi sulle facili posizioni comodo derivanti dai consensi dei partiti nazionali, in termini elettorali. Cambiamo! Busto Arsizio, è in possesso già da diversi tempo dell’autorizzazione comunale di occupazione suolo pubblico per mettere i propri gazebo elettorali, così da illustrare le proprie proposte e soprattutto ascoltare le proposte dei cittadini; ma appena è nata questa possibile unità d’intenti con le altre forze moderate che da subito hanno abbracciato un’idea comune di progetto, e cioè Forza Italia, Popolo della Famiglia e ultimamente Rinascita Democrazia Cristiana, ha deciso di attendere per proporsi ai concittadini, tutti insieme, come lista unita. Per dimostrare veramente una comune unità d’intenti.
Tutto ciò a dispetto dei cosiddetti alleati storici di questo tanto sbandierato “centrodestra unito” che da sempre si presentano con i propri gazebo elettorali separati, per la propria singola visibilità, senza un programma condiviso e sfruttando solo i consensi che Meloni o Salvini, nella loro vesti di referenti nazionali dei rispettivi partiti, hanno ‘teoricamente’ nell’elettorato. Dimenticando però che un conto sono i consensi nazionali, un altro sono i consensi locali, dove verranno scelte le persone e le proposte, a prescindere dai partiti, e soprattutto da diktat non richiesti e sinceramente, anche leziosi se non addirittura, fastidiosi.

Cambiamo! Busto Arsizio con Toti

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busto arsizio cambiamo farioli – MALPENSA24