Farioli: «Marcia indietro? Impossibile. Sarebbe la morte di Forza Italia»

BUSTO ARSIZIO – Marcia indietro e rientro nel centrodestra? Per Gigi Farioli è «impossibile». Sarebbe «una giravolta offensiva nei confronti della moralità di cui parla il senatore Caliendo». Il commissario di Forza Italia a Busto conferma che il tempo è scaduto: «Io non credo che oggi si possa tornare indietro». E se il direttivo provinciale, che Caliendo ha annunciato di essere pronto a convocare nel caso in cui le condizioni poste a Fratelli d’Italia venissero rispettate, dovesse imporre il dietrofront «dovrebbero smentire un percorso condiviso e togliermi la fiducia. Sarebbe la morte di Forza Italia».
Insomma, Gigi Farioli non sembra avere alcuna intenzione di interrompere il percorso intrapreso, volto alla formazione di un polo di centro alternativo al centrodestra con lui come candidato sindaco. Né di cedere di fronte agli «anatemi di chi gridando senza conoscere minaccia sfracelli», e il riferimento è a Ignazio La Russa, o alla possibilità di ottenere «posizioni che oggi vengono offerte a piene mani in mille telefonate». In nome di «un accordo politico che non solo è stato disatteso ma anche negato nella sostanza dell’esistenza». E così va avanti, «per la credibilità di Forza Italia e del sottoscritto». Certo che anche gli azzurri non vorranno preferire «manovre di piccolo cabotaggio».

Farioli, cosa ne pensa delle parole del commissario provinciale Giacomo Caliendo?
«Niente da aggiungere e men che meno mi permetto di entrare in competizione con avvocati incompetenti, alla luce di quanto correttamente sottolinea il senatore Caliendo, citando Einaudi grande maestro di liberalismo, che prima di parlare dovrebbero studiare, conoscere e soltanto dopo proferire. Al di là delle comunicazioni riservate, io rimango agli atti: esiste un deliberato unanime del direttivo provinciale che ha dato totale mandato al sottoscritto di procedere, mi pare che siano passati troppi mesi e mi pare che sia abbastanza fuori luogo continuare a discutere su accordi non solo bellamente negati a tutti i livelli di Fratelli d’Italia, locali provinciali e altro. E sottolineo un concetto che il senatore ha di nuovo citato».

Quale?
«Il concetto di moralità, portato in politica da Silvio Berlusconi: non fare inutili manovre per poter avere posizioni che oggi vengono offerte a piene mani in mille telefonate ma semplicemente di mantenere la parola data agli elettori, ai cittadini e alla democrazia, quindi credo che ormai io moralmente e per la credibilità di Forza Italia e del sottoscritto nei confronti dei cittadini con cui mi sono confrontato, ogni decisione sia coerentemente assunta secondo il concetto di moralità del senatore Caliendo. Innanzitutto da mantenere con i cittadini e non da trattare nelle segrete stanze nel nome di un dogma dell’unità che sarebbe una pura ipocrisia. Senza discussioni personalistiche, inutili retropensieri e senza anatemi di chi gridando senza conoscere minaccia sfracelli probabilmente non avendo argomenti da affrontare».

E se il direttivo provinciale di Forza Italia dovesse optare per una marcia indietro e un rientro nel centrodestra?
«Io nelle parole di Caliendo leggo l’assoluta impossibilità di un’ipotesi del genere, perché vorrebbe dire non rispettare ciò che a me sta molto a cuore, vale a dire il rispetto di una persona onorabile, qualificata e di enorme spessore come il senatore stesso. Cosa che avrei voluto dire altrettanto dei segretari provinciali Pellicini, Gualandris e Cattaneo, che quattro mesi fa hanno assunto un accordo politico che non solo è stato disatteso ma anche negato nella sostanza dell’esistenza. Io non credo che oggi si possa tornare indietro, salvo fare come la Sara biblica, diventare di sale e far rimanere di sale tutti i cittadini che hanno bisogno di recuperare fiducia e non di seguire manovre di piccolo cabotaggio. Non credo che Forza Italia possa costringere il senatore Caliendo, tutti i vertici e membri del direttivo ad una giravolta che sarebbe oltretutto offensiva nei confronti della moralità ricordata dal senatore stesso».

E se, come dice lei, si verificasse questa “ipotetica del terzo tipo”?
«A questo punto occorrerebbe innanzitutto smentire tutto il percorso fatto finora in pieno accordo e in piena condivisione, in secondo luogo occorrerebbe togliermi la fiducia di commissario con delega alla presentazione delle liste con simbolo e successivamente accettare la morte di Forza Italia o comunque la conclusione di un percorso che io non voglio neanche immaginare».

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