Caliendo dà i 7 giorni a Fratelli d’Italia: «Rispettino gli accordi». Farioli col cerino in mano

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VARESE – Bacchetta La Russa, mantiene (per ora) il punto su Busto Arsizio, ripercorre i termini dell’accordo e ribadisce la coerenza e la correttezza di Forza Italia. Dà anche l’ultimatum a Fratelli d’Italia: «Ci facciano sapere, nel giro di qualche giorno, se intendono rispettare gli accordi, perché sono sei mesi che aspettiamo una risposta». Giacomo Caliendo, senatore e commissario provinciale di Forza Italia fa chiarezza, si toglie i sassolini che La Russa ha infilato nelle scarpe di Forza Italia e, comunque la si giri, prepara il rientro dei berluscones tra le fila del centrodestra bustocco. E Gigi Farioli, che in queste settimane si è mosso e ha avviato il progetto di costruzione di un polo moderato – liberale – popolare – riformista? Appunto, alla fine di tutto, Farioli rischia di restare con il cerino in mano.

La Russa un bravo avvocato, ma…

La risposta a La Russa. Parte da qui il senatore Caliendo, il quale usa toni morbide e parole dure: «Il presidente di Fratelli d’Italia è un bravo avvocato. E, ricordando le parole di Einaudi, un bravo avvocato prima vuole conoscere, poi discute e infine delibera. Dico questo perché forse ieri, a Gallarate, si è sbagliato quando ha detto che Forza Italia ha la lingua biforcuta. La realtà è che in questi due anni il nostro partito è sempre stato trasparente e corretto».

Chi ha tradito gli accordi?

Preambolo necessario per rimettere a posto il collega senatore e per ricordare l’iter degli accordi raggiunti e la lealtà di Forza Italia sul tavolo provinciale. «Quattro mesi fa – continua Caliendo – abbiamo detto di voler un un sindaco in almeno una delle tre grandi città al voto. Tutti gli alleati hanno definito legittima la nostra aspirazione, pur ritenendola impossibile. Abbiamo preso atto, accettato di stare in coalizione senza definire le posizioni che ci hanno offerto in alternativa alla mancanza di un forzista candidato a sindaco. Abbiamo messo davanti a tutto, anche alle esigenze del nostro partito, la coalizione di centrodestra». Ponendo però un paletto inamovibile sulle liste del sindaco: non ci devono essere.

Ed è lì che si è consumato il patatrac che ora Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno cercando di ricomporre. «A Varese e Gallarate – spiega il senatore – i candidati hanno accettato e fatto un passo indietro sulle liste personali. A Busto no. Sono passati sei mesi e ancora non sappiamo cosa intende fare Antonelli e il suo partito su questa questione. Ed è per questo che Gigi Farioli ha fatto una scelta giusta, che abbiamo condiviso e continuiamo ad appoggiare».

Se Antonelli piega la testa

Ma nel momento in cui Emanuele Antonelli piegherà la testa sulla propria lista, immolando la sua squadra di pretoriani a vantaggio di una civica “insapore”, cosa farà Forza Italia? «Primo – precisa il senatore – Busto non è una questione nazionale. Qualcuno spinge per farla diventare e forzare la mano. Suvvia, non siamo all’asilo Mariuccia: risolviamola qui tra adulti. Secondo: non si tiri in ballo Caronno Pertusella, altra situazione che non abbiamo certo creato noi. Terzo: se arriva una proposta coerente con gli accordi da tutti sottoscritti faremo nuove valutazioni. Io stesso convocherò il direttivo provinciale di Forza Italia e insieme condivideremo il da farsi».

E Farioli? Sentendo anche Gigi Farioli, certo, assicura il senatore. Ma l’ex sindaco di Busto ora cammina su un filo, forse senza rete di protezione sotto e con il cerino acceso in mano.