Nella sua Innsbruck Gianni Moscon ha ritrovato il sorriso. Ormai da qualche anno il corridore trentino vive nella bella città austriaca e ieri, nella prima tappa del Tour of the Alps 2021, ha tagliato il traguardo a braccia alzate a pochissimi metri da casa sua. L’ultima vittoria risaliva a due anni e mezzo fa, quindi questo successo ha un sapore ancora più speciale, che sa quasi di rinascita.
Un’azione da elegante finisseur che conferma lo stato di forma ritrovato: «Abito a 200 metri da qui, ero motivato ed è stato bellissimo – spiega raggiante Gianni dopo la gara -. Puoi avere in testa tante cose, ma alla fine è la corsa a parlare. Ho visto che in gruppo c’era tanta stanchezza ed era in fila indiana, così ho provato a partire, sapendo che avrebbero potuto riprendermi, ma è andata bene e sono felicissimo per questo. Vincere non è mai facile, è una sensazione diversa, e ora che ho rotto il ghiaccio spero di riuscire a continuare».
Così, il dispiacere per non averlo visto alle classiche del nord aumenta, con la speranza che nei prossimi mesi possa riprendersi ciò che la frattura allo scafoide rimediata alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne gli ha tolto. «Era una brutta frattura, che ha impiegato molto a ristabilirsi, ma non ho perso la voglia, mi sono allenato bene e già oggi sono riuscito a raccogliere qualche frutto. Saltare tutte le classiche è stato frustrante e non è la prima volta che mi succede. Forse proprio perché mi è successo molte volte sono riuscito a tenere duro, lavorare al meglio e restare tranquillo».
Nonostante la giovane carriera il corridore della Ineos Grenadiers ne ha già vissute tante, alternando moltissimi alti e bassi. «Ogni tanto ho voluto strafare, andando oltre quello che avrei voluto, cercavo la perfezione, anche dal punto di vista alimentare, invece abbiamo capito che sono un corridore potente e non posso perdere troppo peso, altrimenti perdo anche la muscolatura. La bici deve essere divertimento, e se sono tornato a stare bene è anche grazie a Dario Cioni, con il quale sto lavorando molto bene». Negli ultimi anni Gianni è saltato agli onori delle cronache anche per il suo carattere sanguigno che in un paio di circostanze lo ha portato a reagire nella maniera sbagliata in alcune fasi concitate di gara: «Non voglio parlare di questo, non penso più al passato, ne abbiamo discusso con la squadra e il capitolo è chiuso» dichiara.
Oggi partirà con la nuova maglia di leader colore verde, in una tappa che si preannuncia già piuttosto decisiva per le sorti del Tour of the Alps, con arrivo a Feichten im Kaunertal e doppia scalata verso Piller Sattel: «Non so cosa aspettarmi dalle prossime tappe, per ora voglio godermi il momento ma sicuramente proverò a difenderla – conclude Moscon -. Non sarà facile perché la corsa è molto dura, ma abbiamo una squadra forte e l’importante è che a Riva del Garda la indossi uno dei nostri».
Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb