Giro d’Italia in forse. Si valutano altre date

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Anche l’Ungheria si trova a fare i conti con il coronavirus e il primo ministro del governo ungherese ha dichiarato lo stato di emergenza. Il Paese vuole impedire che il virus si diffonda ulteriormente. Tutte le persone che entrano in Ungheria provenendo da Italia, Corea del Sud, Cina e Iran vengono fermate. Inoltre, i residenti in Ungheria che provengono da questi Paesi devono rimanere in quarantena domestica per due settimane. Inoltre sono vietati eventi al chiuso con più di 100 spettatori, così come eventi all’aperto con più di 500 spettatori.

Non è ancora noto per quanto tempo durerà lo stato di emergenza in Ungheria né quali possano essere le conseguenze per il Giro d’Italia che sarebbe dovuto scattare da Budapest tra meno di due mesi. Nel frattempo è arrivata la notizia che il “via ungherese” è già stato rinviato.

Le preoccupazioni per la a rosa sono davvero molte.

«Chiaro che cercheremo di salvare la partenza del Giro d’Italia del 9 maggio dall’Ungheria, ma è possibile anche un’altra data». Lo afferma, in una intervista rilasciata all’Agenzia Adnkronos, il direttore del ciclismo di Rcs Sport, Mauro Vegni, in seguito alla dichiarazione dello stato d’emergenza dichiarato dal governo ungherese.

«In qualche modo aspettiamo questo mese per capire cosa succederà. Secondo me ci sarà una rivisitazione completa di tutto l’anno, per tutte le attività. E’ un momento complicato. Bisognerà anche capire cosa deciderà l’Uefa sugli europei; quello delle date in tutti gli sport ora è tutto un puzzle non facile da comporre. Ci stiamo sentendo in questi giorni con le autorità ungheresi per capire anche cosa succede da loro. E bisogna anche cosiderare che anche noi, come loro, siamo impegnati in questa battaglia contro il virus. In questo momento è tutto da rivedere, per ora aspettiamo di arrivare al 3 aprile».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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